Il problema c'è ed è grosso. I cinghiali a Genova sono diventati una vera emergenza. Un dato su tutti: le guardie regionali sono passate dalle 103 catture del 2022 alle 102 catture nei soli primi 5 mesi di quest'anno. Animali che girano di giorno ma soprattutto di notte e che costituiscono un serio problema per gli essere umani: cresce infatti il numero delle aggressioni e degli incidenti stradali e questo non è più tollerabile.
Ma perché, ormai da anni, non si riesce a fermare l’invasione di questi animali? Il Comune ha poca possibilità di manovra e di fatto alza le mani. La Regione prova a fare qualcosa ma senza risultati esaltanti anche perché si trova a svuotare il mare con un cucchiaio. E allora come si fa? Semplice non si fa: passano i giorni, passano i mesi e di fatto, a parte decine e decine di riunioni, non succede praticamente niente e intanto mentre sei in moto bello tranquillo rischi di finire all'ospedale.
E poi c'è l'emergenza nell'emergenza. Già perché il virus della peste suina non è stata debellato, anzi cresce sempre di più. Il bollettino dell’Istituto Zooprofilattico segnala già 547 contagi in Liguria e Basso Piemonte rispetto ai 221 del 2022. Anche qui mesi di bla bla bla e poco più: e l'idea di chiudere la Liguria con delle recinzioni costate fiori di quattrini è di fatto fallita.
E' cambiato anche il commissario straordinario, ora c'è Vincenzo Caputo che sin dal giorno del suo insediamento ha fatto capire di non vedere di buon occhio come unica soluzioni le reti di contenimento ma di pensare ad azioni più decise.
Così parlava a marzo riferendosi alla presenza di cinghiali nei centri urbani: "Sono fortemente intenzionato ad eliminare totalmente la presenza di cinghiali in queste aree, perché rappresentano sia una fonte di rischio troppo alta per i cittadini, trovarsi difronte un cinghiale può non essere un’esperienza piacevole, sia per l’espansione del virus nella popolazione suina, che rappresenta il nostro principale interesse. Ricordo, peraltro, che lo spopolamento della popolazione dei suini selvaggi è un obiettivo già espressamente indicato dalla Commissione europea". Ancora parole, ancora promesse, ancora riunioni o "tavoli" come fa figo dire.
Che l'Italia sia il Paese dello scaricabarile è cosa nota. Ma è giunto il momento che qualcuno faccia qualcosa. Prima che sia troppo tardi, anche se per la verità è già troppo tardi.
IL COMMENTO
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