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Il Blessin bis riparte da esami da non sbagliare perché altrimenti il Genoa si butterebbe via e la stagione rischierebbe di diventare una via Crucis. Il tecnico riconfermato tra la sorpresa generale (fino ad un certo punto) non ha nel Cittadella e successivamente nel Sud Tirol i pericoli maggiori, anche se dopo Perugia fanno paura al Ferraris persino i ragazzi veneti e i neopromossi altoatesini. Infatti si comincia oggi con un doppio allenamento dove ci dovrà essere per forza un serio confronto tra giocatori e il mister di Stoccarda.

Meglio ingoiare subito i rospi e cercare soluzioni dopo l’accusa di dilettantismo alla squadra. Blessin in questo frangente non sarà solo nel nome di quell’unità evocata ieri dal presidente Zangrillo dopo il rientro di Blessin considerato troppo in fretta fuori da tutto. Ma il presidente ha pure fatto riferimento al rispetto dei ruoli, soprattutto di chi lavora nella sede rossoblu che avrebbe dovuto avere voce in capitolo seguendo quotidianamente le vicende del Grifone, più di chi sta dall’altra parte del mondo. Presidente e gli altri “mediterranei” come Blazquez che da amministratore delegato ha peso politico, avevano altre idee tanto che Andreazzoli era stato chiamato già un paio di settimane fa.

Ma Spors ha chiuso la porta a soluzioni diverse da Blessin e non è stata la prima volta. Insomma il manager ha sancito il suo potere dimostrando che il passaggio a direttore dei club di 777 Partners non era un “promoveatur ut amoveatur” come sintetizzavano i latini per dire “sia promosso affinché sia rimosso”. E questo ha rappresentato un problema proprio nel segno della sovrapposizione dei compiti e dell’autonomia di decisioni a Villa Rostand. Non è un passaggio da poco, questo. Ruggini e mal di pancia conseguenti dovranno però essere messi da parte perché lo si deve ai tifosi. Il clan dei Grifoni per esempio (gruppo corretto è onesto) ha fatto un post che chiudeva così: “Gente di mare che rema tutti nella stessa direzione” riferendosi all’obiettivo finale. Ma è inutile dire che Blessin ha una grande responsabilità e Coda e compagni non ne hanno di meno.

Il Genoa è terzo in classifica ma è nel bel mezzo di una tempesta perché la squadra non convince e non sono pochi che sentono puzza di bruciato. Per questo ora servono i fatti, serve da parte del riconfermato Blessin di ritrovare in fretta un Genoa diverso da quello visto in questo mese di novembre che però evidentemente non ha spaventato Spors. E Dio sa quanto stavolta i genoani vorrebbero avesse ragione.