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È durata oltre 9 ore il despolettamento dell'ordigno bellico, del peso di 1000 libbre, rinvenuto alla foce del torrente argentina in prossimità della darsena. Gli artificieri del 32° reggimento del genio della Brigata Taurinense esercito italiano , sono stati costretti ad utilizzare la swordfish, il "pesce spada", una fresa che con un getto di acqua e sabbia ad elevata pressione) ha tagliato l'involucro della bomba, di fabbricazione statunitense, risalente al secondo conflitto mondiale, poiché la spoletta di testa era evidentemente danneggiata. Quella posizionata sulla coda è stata invece rimossa con la chiave a razzo.

Gli artificieri hanno completato il taglio della sezione dell'ordigno di dove si trovava la seconda spoletta, quella di 'naso', che non era stato possibile asportare con una chiave a razzo comandata a distanza. Ora i 250 kg di esplosivo contenuti nella bomba sono inoffensivi. La prossima fase consisterà nella distruzione delle spolette all'interno della camera di espansione creata intorno all'ordigno a cui seguirà il trasporto della bomba in una cava a Ventimiglia dove sarà distrutta

Nessun disagio invece per quanto riguarda la maxi evacuazione che ha coinvolto oltre 9000 persone, fra turisti e residenti, ospitati nella tensostrutture e negli edifici individuati dai sindaci dei comuni coinvolti.