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Il direttore dell'Odessa Journal, giornale di cultura trasformato in bollettino di guerra, racconta a Primocanale quello che sta accadendo in Ucraina
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GENOVA-Cinquantottesimo giorno di guerra in Ucraina. Dopo il rifiuto di Putin ad una tregua per la Pasqua Ortodossa la città ancora in prima linea è Mariupol, mentre Odessa, città che affaccia sul Mar Nero, tira un sospiro di sollievo.

Il direttore dell'Odessa Journal, giornale di cultura trasformato in bollettino di guerra, racconta a Primocanale quello che sta accadendo in Ucraina: "La guerra prosegue - spiega Ugo Poletti -, i russi stanno mettendo in atto quello che è, ormai, il piano C.  Il piano A, che era l'idea di un'invasione flash è fallito. Come il piano B, che era conquistare Kiev e le grandi città. Ora c'è questa ultima offensiva in cui due eserciti stanchi si affrontano, ma mentre gli Ucraini giocano in casa i russi sono ormai un'armata sconfitta. Demotivati e stanchi".

"Ad Odessa tiriamo un sospiro di sollievo, è vero - continua Poletti -. Da quando è stata affondata la nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero proprio nella stessa data in cui 100 anni fa affondò il Titanic, la situazione è migliorata. Qui il coprifuoco che durante la guerra dalle cinque del pomeriggio alle cinque del mattino ci costringeva a casa, adesso è stato ridotto. Si può stare in giro fino alle 10 di sera. In città riaprono i negozi e i ristoranti. Hanno anche rimosso alcune barriere dal Centro Storico. Siamo comunque vigili e solidali verso le altre città sotto ai bombardamenti".

Solidali, perchè a sole due ore di macchina da Odessa si trova la città di Mykolaiv, ora senza acqua a causa delle bombe: "La nostra vicina, a soli 100 km di distanza, è appena stata bombardata. I cittadini non hanno acqua, il sistema idrico è andata distrutto. Ora come ora dipendono da Odessa per bere".

 

 
 

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