Attualità

Una raccolta firme contro il provvedimento approvato dal Comune entrato in vigore venerdì 26 novembre che impone a nove locali del centro storico di Genova di chiudere alle 23,30
1 minuto e 40 secondi di lettura

 Continua la 'lotta' tra residenti e commercianti nei vicoli di Genova. Una raccolta firme contro il provvedimento approvato dal Comune entrato in vigore venerdì 26 novembre che impone a nove locali del centro storico di Genova di abbassare le saracinesche alle 23,30. 

Genova, stretta su 9 locali del centro storico: serrande abbassate alle 23.30-L'ORDINANZA

E' questa l'idea per contrastare l'ordinanza della celebre birreria "Moretti" di piazza San Bernard, che insieme al bar degli "Asinelli", il "Gio.Si" in via Canneto il Lungo, il "Fitz" di via delle Grazie, i locali "Atmosfera", "Boss", "La Vita" e "Rosso di Sera" in via San Donato, il "Tequila" in piazza Ferretto, è costretta a chiudere presto nelle sere del fine settimane, proprio quando i vicoli registrano la più grande affluenza.

"Venerdì senza alcun preavviso e a poche ore dall’apertura del locale, il Comune di Genova ci ha notificato un provvedimento che ci impone la chiusura alle 23.30 nei giorni di venerdì, sabato e prefestivi." Scrivono i proprietari del locale sulla pagina Instagram dopo l'ulteriore stretta sui locali del centro storico. Una stretta arrivata in seguito ai costanti reclami giunti dai residenti, "stanchi dei continui schiamazzi nel cuore della notte". La chiusura di questi nove locali arriva dopo altre ordinanze definite "no-alcol" che ormai da tempo vietavano la vendita e la consumazione di alcol dopo la mezzanotte, se non nei dehors, in diverse zone della città, tra cui il Centro Storico. Sulla petizione la richiesta: "Chiediamo al Sindaco Marco Bucci di annullare l'effetto dell'ordinanza, permettendo così al locale di tornare a lavorare fino alle 3 del mattino e di continuare a fungere da presidio sul territorio in una zona così delicata come quella del centro storico." 

Una raccolta firme che in due sere ha già raggiunto quota 600: "Riteniamo tale provvedimento ingiusto e immotivato e ne chiediamo la revoca. In quasi trent’anni di movida non abbiamo mai subito una restrizione così punitiva, perciò abbiamo iniziato una raccolta firme contro questa ordinanza. Grazie di cuore per il supporto, non ci fermeremo!" Conclude il post sui social.