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 Nella zona monumentale di Capanne di Marcarolo, al confine tra le province di Genova e Alessandria, è stato ricordato l'Eccidio della Benedicta dell'aprile 1944 quando, nella settimana di Pasqua, 150 partigiani, con base nella Cascina omonima poi fatta saltare, furono catturati e uccisi dai nazifascisti o deportati nei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen. Sono state esposte le bandiere dell'Italia e dell'Ucraina e quella con il simbolo della pace.

Durante la celebrazione della messa e la distribuzione dell'ulivo nella Domenica delle Palme, don Stefano Tessaglia, ha fatto riferimento anche alla guerra in Ucraina. "I Caduti della Benedicta - ha detto - hanno sacrificato le loro vite per avere un mondo migliore. A distanza di anni, quando mai si sarebbe pensato di trovarsi a riflettere sul sangue che ancora sporca le guerre, il pensiero va inevitabilmente alle vittime militari e civili dell'Ucraina". La commemorazione alla Benedicta è tornata quest'anno dopo due anni di stop per il Covid.  "Ricominciare in presenza e in tanti è stato un bel modo, anche se con la morte nel cuore per il popolo ucraino che sta soffrendo. Ora e sempre resistenza", ha detto Daniele Borioli, presidente Associazione Memoria della Benedicta.