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Scoperti altri 5 casi di positività, 4 in Piemonte ed 1 in Liguria
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LIGURIA - Via libera definito al decreto legge contro la peste suina. Dall'Aula della Camera è arrivato l'ok all'attivazione delle misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana, che in questi mesi ha contagiato un gran numero di suini e ungulati in particolare nelle regioni Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna.

Il testo è stato approvato con 316 voti a favore, due contrari e 43 astenuti. Astenuti i membri del partito Fratelli d'Italia.

Da sabato 2 aprile i boschi in Liguria sono stati "riaperti" per le attività outdoor dopo il lock-down avviato a gennaio. Le restrizioni sono rimaste in 17 comuni liguri che si trovano in prossimità delle aree infette della valle Stura e della Valle Scrivia, dove si potrà camminare solo nei sentieri tracciati.

Intanto proprio oggi sono stati riscontrati altri 5 casi di positività, dei quali 4 in Piemonte e 1 in Liguria. Salgono così a 88 le positività accertate nell'area colpita a cavallo fra le due regioni a partire dal 27 dicembre scorso: 55 per ritrovamenti in Piemonte, 33 in Liguria. I quattro casi piemontesi sono stati individuati in provincia di Alessandria, due a Molare, uno a Ovada e Silvano d'Orba. Il caso ligure è stato scoperto in provincia di Genova a Ronco Scrivia.

"Grazie alla Lega ripartono le attività per outdoor, reti sentieristiche, escursionismo, arrampicata, pesca sportiva, bike e trekking - si legge in una nota stampa dei deputati liguri della Lega - "Col via libera alla Camera al dl Peste suina si conclude uno sforzo notevole che permette all’entroterra ligure e piemontese di tornare a vivere. La Lega ha compreso subito la portata del problema e si è attivata in modo sinergico tra Camera e Senato per permettere a tutti di tornare al più presto a frequentare i boschi e il magnifico entroterra. Ora le attività possono riaprire in corrispondenza della bella stagione. Nel frattempo è stato approvato anche un odg che impegna il governo a stanziare risorse per le attività connesse all’outdoor inserite nella zona rossa e costrette alla chiusura per almeno un paio di mesi. Un risultato concreto ottenuto grazie alla Lega al governo”.