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E' polemica per il semaforo all'altezza di via Campostano. Bucci: "Le code ci sono sempre state", Pastorino: "Non è vero"
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GENOVA - Che sia sera o che sia mattina, sull'Aurelia c'è da settimane un'unica certezza: la coda, che parte da prima di Bogliasco e termina all’altezza del nuovo semaforo di via Campostano a Nervi. E con l'arrivo della primavera e dell'estate, la situazione rischia di peggiorare. La rivoluzione della viabilità nel quartiere di Nervi oltrepassa i confini comunali di Genova, andando a interessare anche i 'vicini di casa'. Da Sori a Pieve Ligure a Bogliasco, a fare i conti con la 'sperimentazione' del sindaco Marco Bucci, divenuta presto realtà, sono i cittadini che per lavoro o per svago si muovono in auto e che quotidianamente si trovano incolonnati in direzione di Genova. 

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"Le code sull'Aurelia ci sono sempre state": la frase del sindaco di Genova, pronunciata ai microfoni di Primocanale, è andata per traverso non soltanto ai nerviesi, ma soprattutto al primo cittadino di Bogliasco, Luca Pastorino. "Io tengo molto al mio ruolo istituzionale e non mi sono mai permesso di andare a sindacare scelte di amministrazioni a me vicine, come sulle piste ciclabili o altri temi. Questa volta, però, mi sento in dovere di farlo, anche perché ho trovato l'atteggiamento di Marco Bucci poco istituzionale, specialmente nel suo ruolo di sindaco di città metropolitana"

"I miei cittadini sono molto arrabbiati e si stanno mobilitando, anche perché c'è chi impiega anche 40 minuti da Sori ad arrivare a Nervi, con i figli che arrivano in ritardo a scuola"

Per chi si muove dal Levante sono problemi di rilievo, anche perché i treni negli altri comuni non hanno la stessa frequenza di quelli che fermano nella stazione di Nervi. Per questo si sta pensando di organizzare una biciclettata di protesta. L'ultima assemblea con i cittadini organizzata dall'amministrazione è stata quella del 21 di dicembre a cui lo stesso Pastorino ha preso parte: "Io capii subito dal progetto che questa ztl avrebbe causato problemi di viabilità, ma venne interpretato come un attacco politico. Ad oggi sono gli stessi commercianti di via Oberdan a darmi ragione"

"In quella riunione si era prospettato di invertire l'ingresso a Nervi, spostando in via Campostano il traffico in entrata e non in uscita: un beneficio per noi, ma i malumori per i nerviesi resterebbero"

Sì, perché la fotografia che arriva dai cittadini e i residenti è tutt'altro che una cartolina. Se il progetto di una zona a traffico limitato avrebbe dovuto portare più benefici, con una via Oberdan, nella metà compresa tra viale Franchini e piazza Pittaluga, rifiorita e frequentata dai genovesi, il cambio di viabilità senza l'incremento di parcheggi sembra aver frenato i residenti del centro città e i clienti più affezionati. "Abbiamo perso tutti dal 30 al 50% del fatturato, così è insostenibile. Non riusciamo a stare dentro le spese", spiega  Monica Rodrigo, commerciante di via Oberdan. "Siamo preoccupati: dopo sei mesi aspettiamo risposte ma soprattutto fatti, le cose devono tornare come prima. Bisogna trovare una soluzione e intervenire. Soprattutto, qualcuno deve prendersi la responsabilità dei mancati incassi di questi mesi. Ci devono aiutare".

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Certo, l'obbiettivo dell'amministrazione era quello di incentivare l'uso del trasporto pubblico locale, incrementando la frequenza delle storiche linee 15 e 17 e le navette elettriche. Forse l'arrivo di Euroflora potrà essere un banco di prova per far capire ai genovesi quanto sia facile raggiungere il quartiere con l'autobus o il treno, anche se per molti residenti non basta: tra le polemiche, c'era anche quella dei cittadini di via Pagano che lamentavano la presenza di troppi capolinea sotto casa, ottenendo che il 15 fosse spostato in viale Franchini (LEGGI QUI). Il tema resta aperto più che mai e richiede un nuovo confronto. 

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