
GENOVA-Interagire con persone e oggetti, muoversi in uno spazio, toccare e percepire il tocco di una mano umana: da Genova alla Biennale di Venezia il robot umanoide iCub3 costruito all'Istituto Italiano di Tecnologia ha debuttato in un primo esempio di tele-esistenza. Un operatore, dal laboratorio del capoluogo ligure, è riuscito a interagire con persone e cose alla 17esima mostra internazionale di Architettura tramite il robot umanoide.
Attraverso iCub3, l'operatore ha potuto vedere in maniera immersiva le opere esposte, muoversi e interagire con le persone senza spostarsi dal laboratorio distante 300 chilometri. A permettere sia il controllo del robot, sia la percezione visiva e tattile, è una tuta sensorizzata indossata dall'operatore. I Cub diventa così un avatar fisico di un essere umano, guidato a distanza in ogni movimento, dal camminare all'afferrare oggetti, percepire stimoli, parlare con persone, con un ritardo di comunicazione di circa 25 millisecondi e utilizzando una comune fibra ottica.
La tuta indossata dall'operatore, chiamata "iFeel", ha due obiettivi principali: da una parte tracciare il movimento corporeo dell'operatore e trasmetterlo al robot, dall'altra fornire il feedback aptico – ovvero le sensazioni di tipo tattile – all'operatore in modo che possa percepire quando e dove il robot viene toccato.
Un investimento importante per un robot importante, simbolo di una tecnologia in futuro potrebbe essere usata da persone con disabilità motorie, dai lavoratori per accedere a luoghi impervi o pericolosi, dai turisti per visitare luoghi distanti o distantissimi da casa, tutto senza doversi muovere dalla propria casa.
IL COMMENTO
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