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di Mat.A.

Quaranta milioni di euro per il nulla. E’ una cifra da brividi quella che il Consiglio di Stato avrebbe determinato all’Autorità di Sistema Portuale alla società "Altarea Ponte Parodi" detenuta al 100% dal colosso immobiliare francese Altarea per i ritardi nella consegna delle aree e i mancati guadagni di oltre 10 anni.
L’operazione, dell’inizio degli anni 2000, aveva visto vincere l'affascinante progetto dei francesi (con negozi, ristoranti, auditorium) che avrebbero dovuto ricevere le aree nel 2010. Poi vi fu un accordo per spostare la data al 2013.

In effetti esiste anche un contenzioso interno tra Adsp e Porto Antico (che è al 57% del Comune di Genova) in quanto nel 2006 Adsp aveva dato le aree in concessione a Porto Antico la quale poi aveva il diritto di darle in subconcessione al vincitore della gara. Ma non essendo mai stata adeguata da Adsp l’area, per essere consegnata al vincitore, in anni più recenti la trattativa è stata portata avanti direttamente da Adsp con Altarea eliminando di fatto il passaggio da Porto Antico.

Il Consiglio di Stato quindi ora avrebbe definito la quantificazione dei danni subiti da Altarea per i gravi ritardi di Adsp nella consegna delle aree non consentendo alla società vincitrice di iniziare la costruzione già nel 2010 e terminarla nel 2013 potendo da quel momento iniziare a renderla fruibile e  iniziare a produrre ricavi.
È incredibile come oggi i genovesi si trovino senza un'area straordinaria da vivere. Si tratta infatti di una delle zone più belle del porto, che avrebbe potuto riportare il mare alla città, ma al contrario resta invece un'area desolata, che ci costerà ben 40 milioni di euro senza alcun risultato, a causa dell'inefficienza della gestione pubblica. Una bella gatta da pelare per il neo presidente Paroli.

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