
L'ex vicesindaco e poi sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi nell'ultima legislatura in Comune a Genova prima delle elezioni di fine maggio commenta l'inchiesta della procura relativa alla polizia locale di Genova.
"Un grande ringraziamento va anzitutto alle due agenti della polizia locale che, a quanto si è appreso, si sono rivolte all'Autorità giudiziaria per segnalare quanto stava accadendo. Sono state coraggiose e fanno parte della stragrande maggioranza delle donne e degli uomini del corpo che ho conosciuto in questi anni e che svolgono le proprie funzioni con disciplina e onore. Un secondo ringraziamento va alla magistratura nella quale ripongo tutta la mia fiducia. Ovviamente non mi permetto in alcun modo di commentare l'indagine e prendo atto degli addebiti che vengono ipotizzati a carico dell'ex assessore Sergio Gambino che, se fossero confermati, sarebbero di una gravità inaudita che mi lascia letteralmente inorridito e disgustato".
Piciocchi replica poi alle parole pronunciate dalla sindaca Silvia Salis in conferenza stampa. “Il reparto sicurezza urbana della polizia locale, che si compone di un centinaio di agenti e che in questi anni ha operato soprattutto nel centro storico, ha dato un contributo decisivo al miglioramento della situazione in varie zone completamente degradate e purtroppo segnate da un'elevata presenza di spacciatori. Il nucleo ha sempre operato in collaborazione con le altre forze di polizia, secondo precise linee dettate dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per gli abitanti del centro storico. Va da sé che le condotte gravemente illecite di alcuni componenti non potranno certamente inficiare l'ottimo lavoro svolto e i risultati ottenuti dalla maggioranza degli addetti (che, per inciso, mi hanno spesso comunicato la loro frustrazione per il fatto di vedere sovente tornare a delinquere soggetti rilasciati poche ore dopo gli arresti)".
E poi ancora: “Personalmente, com'è nel mio stile e nella mia natura, ho svolto una campagna elettorale sempre improntata al pieno rispetto e alla massima correttezza nei toni e ho sfidato solo sul piano dei contenuti quella che allora era la mia avversaria: sono francamente stufo di continuare a sentire la storia degli attacchi personali e delle offese come "modalità" sistematica che avrebbe caratterizzato tutta la campagna elettorale del centro destra. Ci sono stati attacchi deplorevoli in una direzione come nell'altra e questo va senz'altro condannato senza se e senza ma: solo che io, quando sono stato definito "coniglio riproduttore", oppure quando si è parlato di "lotta all'ultimo spermatozoo" con riferimento alla mia numerosa famiglia, non ho mai fatto drammi, non ho mai fatto la vittima. E mi taccio su molti altri insulti ricevuti. Faccio notare che Salis, che ancora oggi è tornata sull'argomento per farci la morale, non ha mai preso le distanze da queste orrende ingiurie pronunciate da candidati nelle liste del PD nei confronti miei e dei miei familiari. Quindi voglio dire, in conclusione, che non ci possono essere due pesi e due misure perché anche nel mio caso sono state ferite persone che amo" conclude Piciocchi.
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IL COMMENTO
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