Commenti

Torna alla homepage
2 minuti e 54 secondi di lettura
di Luigi Leone

Luigi Sbarra, ex segretario nazionale della Cisl, entra nel governo come sottosegretario con delega al Sud e immediatamente dal centrosinistra è un profluvio di commenti negativi. Fino all’utilizzo di un termine – “vergogna” – che francamente utilizzerei per ben altre cause.

Analogo furore non si è visto quando, per esempio, una collega di Sbarra, Anna Maria Furlan, è passata nelle fila del Pd. Salvo poi confluire nell’Italia Viva di Matteo Renzi appena si è accorta che i dem le andavano stretti.

Men che mai il centrosinistra si esprime con sdegno nei confronti di Maurizio Landini. Il leader italiano della Cgil ha appena incassato una cocente sconfitta referendaria. Ma, soprattutto, da tempo va girando per il Paese non facendo il suo mestiere di sindacalista, bensì ululando politicamente contro il Governo di Giorgia Meloni. Secondo molti prepara un’Opa sui Democratici e, quindi, in realtà si pone contro la leadership attualmente in capo a Elly Schlein. Lui nega, però…

Sicuramente è un problema mio, tuttavia proprio non capisco perché ciò che viene permesso, anzi applaudito, da una parte, è accolto come uno scandalo dall’altra. Sbarra, a detta dei suoi detrattori, ha il torto di passare in pochi mesi dalla guida del secondo sindacato italiano all’esecutivo. Probabilmente c’è del vero, in questa “accusa”.

Ma il discorso dovrebbe valere in generale.Personalmente, vado oltre: quando si è occupato un posto di rilievo assoluto come la segreteria nazionale di un sindacato, dovrebbe essere proprio vietato il passaggio nei ranghi di qualsivoglia esecutivo. Il conflitto di interessi, un pesante conflitto d’interessi, è sempre dietro l’angolo. Per carità, ben conosco la Cisl per ragioni professionali e la so saldissima nella sua autonomia (anche durante la segreteria di Sbarra). Nondimeno certe scelte personali creano degli imbarazzi, per quanto immotivati.

Siccome la norma che preferisco incorrerebbe certamente in un vizio di incostituzionalità, opto per una subordinata: il leader di un sindacato dovrebbe attendere almeno un anno, meglio sarebbero due, prima di assumere un incarico istituzionale. E in particolare un incarico di governo. Analoga “tagliola”, del resto, esiste già, sia nel privato sia nel pubblico. Basta applicarla. Sicuramente, invece, il doppiopesismo al quale si sta assistendo è fuori luogo. Del tutto fuori luogo.

La questione è che la politica quando ci si mette riesce davvero a dare il peggio. Eh sì, perché dalle critiche a Sbarra alla tentazione di mettere i bastoni fra le ruote alla neo-sindaca di Genova Silvia Salis il passo è breve. Tutto ruota intorno allo Skymetro, la nuova linea di collegamento fra la Val Bisagno e il centro di Genova.

Bene, Pietro Piciocchi, l’ex vicesindaco battuto alle recentissime elezioni comunali, aveva in animo di chiedere un rinvio. Sembrava una cosa pacifica, visto che ci sono delle questioni da mettere a punto. Invece no. Probabilmente perché Salis in campagna elettorale ha detto di non essere d’accordo sull’opera, ecco che dal governo arriva un ultimatum: o Tursi va avanti subito oppure perderà i finanziamenti.

Un campione dell’eterna Democrazia cristiana, Giulio Andretti, diceva che a pensar male si fa peccato, però spesso ci s’indovina. Ecco, il mio cattivo pensiero è questo: siccome il governo è di centrodestra, proverà a ostacolare Silvia Salis, che sotto la Lanterna guida il centrosinistra. Lo Skymetro, dunque, potrebbe essere solo un assaggio. Verrà dell’altro, con buona pace degli interessi di Genova e dei genovesi. Ma la politica davvero non sa fare di meglio?

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook