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Nel dibattito aperto da Primocanale intervengono Gian Enzo Duci e Arcangelo Merella
2 minuti e 12 secondi di lettura
di Mario Paternostro

Le reazioni sono state velocissime, dunque interessa sapere che idee ci sono per riempire bene, cioè con intelligenza e raziocino, il palazzo ex Rinascente di Piccapietra. Domenica avevo scritto che la soluzione prospettata di un autosilos per me sarebbe stata pessima. Altre auto nel cuore della città, un cuore che sta perdendo o ha già perduto importanti punti di riferimento commerciali, dalla Rinascente appunto, al Moody. Curioso: il palazzo della Rinascente è della ex Carige che sta chiudendo la storica sede.

Dunque interviene Gian Enzo Duci leader degli imprenditori genovesi del trasporto che su Facebook scrive.

La Rinascente, immobile di proprietà Bper ed ex Carige sarebbe il luogo ideale per fare, proprio con i quadri della collezione della ex Carige che ad oggi rischiano di essere trasferiti da Genova, o peggio, dispersi, un nuovo museo cittadino, stile Gallerie d’Italia di Banca Intesa. La stessa Bper, se non sbaglio, sta realizzando qualcosa di simile altrove (a Ferrara) e allora perché non anche qui? So che qualcuno in città ne ha fatto già qualche accenno, ma credo che possa essere utile una discussione sul tema aperto da Primocanale”.

A ruota la parola all’ex assessore al Traffico della giunta Pericu (1997-2007), Arcangelo Merella.

Caro Mario ho letto il tuo fondo sul park nell’ex Rinascente . A dire il vero l’idea fu mia qualche anno fa e dopo aver chiesto all’ingegner Viziano se secondo lui (che ha costruito un piccolo park automatizzato adiacente all’immobile della Rinascente , fosse fattibile un multipiano interrato, mi rispose di sì. Mandai una nota al sindaco Bucci. Ecco il mio ragionamento. Si potrebbe accedere a quel parcheggio direttamente dal tunnel delle Casaccie e da lì a piedi raggiungere il centro pedonalizzato. L’immobile acquisirebbe valore anche per la sua immediata raggiungibilità, per cui nei piani superiori (dal piano terra al quarto o quinto) può starci qualunque cosa: uffici per il Tribunale che li ha sparsi nei dintorni, una scuola superiore, il Firpo in caso di trasferimento, centri direzionali ecc. . Ogni soluzione è possibile purché inserita in un piano del traffico che regolamenti gli accessi, la sosta, le pedonalizzazioni. Con la digitalizzazione in via di sviluppo tutto può essere più semplice”.

Resto della mia idea. No a un ennesimo autosilo, ma semmai il contrario: meno auto in centro. E mi pare che le prime dichiarazione del nuovo assessore alla Mobilità della giunta di Silvia Salis sia proprio su questa linea. In ogni caso il dibattito è aperto e logicamente utile per capire.

 

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