
GENOVA - Salgono a 15 i casi di cinghiali positivi alla peste suina, il morbo che sta tenendo in scacco tutte le attività che ruotano attorno all'allevamento e al turismo nella zona rossa. "Sono 5 le carcasse esaminate nelle ultime 24 ore - spiega Alessandro Piana, vicepresidente di Regione Liguria e assessore con deleghe ad Agricoltura e Allevamento - di cui una localizzata a Mignanego è risultata positiva alla peste suina". Non si tratta però di quella trovata ieri mattina, dato che gli esami richiedono circa tre giorni, ma di una trovata in precedenza.
"Tra poche ore si terrà il nuovo tavolo tecnico - annuncia Piana - per aggiornare le linee strategiche sul contrasto e l'eradicazione dell'epidemia, mentre i tecnici e i volontari qualificati continuano a lavorare a pieno ritmo".
Fino a pochi giorni fa sembrava che alcuni maiali dovessero venire abbattuti e bruciati ma gli allevatori hanno presentato ricorso, che è stato accolto. Il morbo non ha ancora raggiunto gli allevamenti: "Ricordo che le nostre carni sono super controllate e sinonimo di garanzia sanitaria - conclude Piana - il nostro dovere è quello di sostenere il settore contro diffidenze ingiustificate".
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