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GENOVA - "Nella campata in cui siamo dovrebbero esserci i rotoli di acciaio e non il nulla così come è. Si dovrebbe produrre la latta e l'acciaio perché ce ne è bisogno. È un paradosso che paghiamo la cassa integrazione quando in realtà avremo bisogno di lavorare. E' un paradosso anche che ci sia ancora una discussione sull'intervento pubblico: gli investimenti pubblici servono a rimettere in pista una azienda che può fare un grande risultato, sia dial punto di vista sociale che da quello economico e ambientale" così Michele De Palma segretario nazionale Fiom, a margine della commemorazione di Guido Rossa presso lo stabilimento di Acciaierie d'Italia di Genova Cornigliano.

"Oggi sarei voluto arrivare qui in una condizione completamente diversa, quella che noi dobbiamo perseguire, cioè tutti i lavoratori al lavoro, perché non si può andare avanti con gli ammortizzatori sociali e perché la priorità è la messa in sicurezza dopo i danni prodotti dalla mancanza di investimenti sugli impianti, a partire dalla condizione di Genova - ha proseguito -. Sono state spese molte parole, troppe. Il punto è che bisognava ascoltare i lavoratori di Genova, Taranto e Novi Ligure quando hanno posto il tema che il piano di rilancio della produzione, in una condizione di mercato assolutamente positiva, non si è determinata da parte della convergenza tra socio pubblico e socio privato. Ci sono delle responsabilità - ha detto De Palma -. Per questo abbiamo scioperato e manifestato, per provare ad arrivare subito alla salita pubblica, perché il punto erano la gestione dell'azienda, gli investimenti per poter andare avanti. Questo non è successo - ha detto -. Per noi il punto fondamentale è sempre lo stesso: aspettiamo l'incontro alla presidenza del Consiglio dei ministri, che molto probabilmente sarà entro 8 giorni, per poter arrivare al dunque. E il dunque per noi è la salita pubblica. Ma la sensazione che ho, dalle dichiarazioni del sottosegretario Mantovano, è che si vada verso l'amministrazione straordinaria e il commissariamento".

"Il valore aggiunto bisogna impararlo dalle multinazionali in giro per il mondo. Le multinazionali orientali sono molto forti perché fanno dall'acciaio all'auto, invece in Italia abbiamo proceduto per spezzettamenti. Lo spezzettamento ha determinato il fatto che non c'è più un sistema in grado di reagire e offrire al mercato il necessario" ha aggiunto De Palma. "In questo momento penso sia necessario tenere unita l'azienda per poter garantire l'acciaio che serve dopo per produrre la latta - ha detto -. Anzi, andrebbe implementata la produzione della latta vista la domanda che c'è in Italia. C'è un problema di mercato? No, siamo in una situazione in cui importiamo acciaio e latta. Con un conflitto internazionale continuiamo a scegliere di dipendere da altrove anziché produrre all'interno del Paese?".