Attualità

1 minuto e 18 secondi di lettura

GENOVA - È arrivata al decimo giorno consecutivo l'occupazione della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova in via Balbi 4 portata avanti da un gruppo di studenti in solidarietà con il popolo palestinese. 'Stop bombing Gaza', 'Intifada fino alla vittoria', 'In solidarietà alla resistenza palestinese': sono alcune delle scritte sugli striscioni, sui volantini e con lo spray sui muri all'ingresso della facoltà.

Lo storico israeliano Ilan Pappé ha partecipato a un incontro con gli studenti nella biblioteca universitaria di Genova. "La solidarietà dev'essere transnazionale per essere potente - sostiene Pappé -. È urgente che si crei una coalizione palestinese globale che possa fare in modo di contrapporsi al sionismo".

"Non penso che la situazione in Palestina abbia a che vedere con un conflitto tra ebraismo e islam, non si tratta di un conflitto religioso, il sionismo è diventato un movimento secolare molto tempo fa e il movimento per la liberazione della Liberazione ha avuto leader sia islamici che cristiani. - commenta lo storico israeliano - Io credo che sia un conflitto radicato in due principi: la terra e le persone, la geografia e la demografia, la differenza tra chi controlla la terra e chi la abita. È vero la religione rafforza l'ideologia, ma non è il motivo dell'oppressione palestinese. Non credo che se avessimo più persone laiche da entrambe le parti avremmo una maggiore probabilità di risolvere il problema. Penso che l'unico modo per risolverlo sia affrontarlo alla radice, quello che gli accordi di Oslo non hanno fatto, Arafat lo capì forse troppo tardi. Il solo modo per arrivare alla pace è liberarci del sionismo".