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L'analisi della Camera di Commercio di Genova sul mondo del lavoro
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Non mancano solo addetti nel mondo del turismo e della ristorazione: i dati liguri dicono che servono autisti, operai, ma anche ingegneri e figure con percorsi di studi più lunghi. E a contare nella scelta del lavoro è il fattore "stabilità" del posto.

La fotografia la scatta a Primocanale il Segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia: "Turismo e commercio rappresentano la domanda più alta ma ne mancano altri: nel settore dell'autotrasporto gli autisti mancano, nell'industria alimentare gli operai specializzati mancano. Se parliamo di ingegneri, esperti di cyvbersecurity sono figure difficili da reperire".

Non secondaria per chi cerca lavoro è la questione della stabilità del posto. Lo spiega Caviglia: "L'aumento della stabilità è una cosa fondamentale perché questo è uno degli elementi che non fa trovare figure professionali. La sua assenza rende meno appetibili certe funzioni". 

I dati presentati ieri sono quelli del bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente. Nel mese di settembre, in provincia di Genova si prevedono 6.760 assunzioni di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato e per il trimestre settembre-novembre se ne prevedono 19.970, 620 in più rispetto ad un anno fa.
Al primo posto tra le professioni più ricercate dalle imprese genovesi ci sono gli addetti alle attività di ristorazione con una richiesta di 850 posti, in crescita rispetto ad agosto; seguono 460 posti per personale di pulizia (66%), 420 addetti alle vendite (35%), 330 addetti alla segreteria e agli affari generali (22%) e operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (72%).
A livello generale, scende al 54% la percentuale di lavoratori difficili da trovare (comunque al di sopra del dato nazionale, pari al 48%), principalmente dovuta alla scarsità di candidati (36%). Tra le figure più difficili, le imprese genovesi segnalano, in ordine di difficoltà: gli operai specializzati delle lavorazioni alimentari (94% di difficoltà su 50 richieste), gli insegnanti nella formazione professionale (90% su 100), i conduttori di veicoli (82% su 380) e i tecnici in campo ingegneristico (82% su 180).

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