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Tra le nazionalità presenti sulla nave siriani, etiopi, palestinesi, persone provenienti dal Sud Sudan ed egiziani
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LA SPEZIA - È arrivata nel pomeriggio a molo Garibaldi Est la Geo Barents, la nave della Ong Medici senza frontiere con a bordo 336 migranti salvati nel Mediterraneo. Una cinquantina, secondo quanto riferito dalla Caritas della Spezia, i minori non accompagnati. Tra le nazionalità presenti sulla nave siriani, etiopi, palestinesi, persone provenienti dal Sud Sudan ed egiziani.

Tra le persone che lavorano nel centro allestito al PalaFiere anche Silvia Cardarelli, chef dell'Osteria della Corte di Spezia che assieme alla sua brigata di cucina preparerà i pasti per i profughi. A gennaio, in occasione del primo sbarco alla Spezia di migranti salvati dalla Geo Barents, Cardarelli era stata sommersa di insulti da individui che l'hanno accusata di aver "oltraggiato il popolo italiano regalando pasti a dei parassiti"

Questa è la seconda volta in cui il Governo assegna alla Geo Barents il porto della Spezia: il 28 gennaio scorso la nave con 237 migranti di cui 74 minori non accompagnati venne fatta attraccare a Calata Artom.

Ma non sono mancate le polemiche. Il capomissione di Medici senza Frontiere Juan Matia Gill commenta la distanza del porto della Spezia rispetto alla zona in cui sono stati effettuati i soccorsi: "Mandarci fino a qui è un'altra violazione del diritto internazionale, a più di mille km quando ci sono tanti porti prima, per rispettare le leggi e per il benessere delle persone che vengono da giorni a bordo di una barca, quando hanno bisogno di attenzione e cure mediche specializzate a terra. Potrebbero essere sbarcati in altri porti e distribuiti sul territorio con dei mezzi"

"Siamo in attesa del piano definitivo di ricollocazione. Ora le forze sono concentrate sulla prima accoglienza PalaExpo che non era pronto a ricevere persone perché era abbandonato da tempo e in vendita quindi si stanno apprestando le ultime necessità. Per il resto aspettiamo il piano, tenendo conto che il nostro territorio non è in grado di ospitare persone, non abbiamo né strutture né posti, abbiamo ancora un po' di ragazzi arrivati a gennaio. Speriamo di trovare soluzioni per tutti", ha detto il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini che si trova, anche lui, al molo Garibaldi Est.

"La normativa prevede che la Prefettura assieme al ministero degli interno dovranno trovare una soluzione per l'accoglienza - ha detto il sindaco - Non avendo trovato soluzioni a livello europeo bisogna pensare alla miglior soluzione possibile per tutto". Intanto si pensa alle strutture in concessione alla Marina Militare non utilizzate che, ha detto Peracchini "potrebbero essere una soluzione valida".

"Sono arrivate due navi da quando l'emergenza è scoppiata, questo è il minimo della solidarietà possibile che possiamo dare. Tutte le volte che ci è stato chiesto abbiamo risposto positivamente. È una decisione che spetta a Ministero degli Interni e Capitaneria secondo una serie di logiche di gestione della crisi di immigrazione. Utilizzare tutti i porti della penisola per dare respiro ai porti maggiormente gravati da questo fenomeno mi sembra sensato e solidale". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Con lui anche gli assessori Giampedrone e Gratarola. "La maggior parte di loro verranno collocati in regioni limitrofe. Se per i minori non accompagnati dovessimo dare il nostro contributo non mi sembra che in questo momento la regione Liguria sia oberata".

Toti ha poi risposto sulla possibilità che altri porti liguri in futuro possano essere presi in considerazione per gli sbarchi dei migranti, oltre alla Spezia. "Siamo a disposizione ma non ho notizie che anche il porto di Genova anche in futuro possa venire coinvolto negli sbarchi. Anche il porto di Genova ha tutti gli spazi e l'organizzazione per farlo. Evidentemente hanno ritenuto il porto di Spezia più agevole, forse più vicino. Non so quale sia la decisione alla base, comunque Genova, La Spezia, Savona sono tutti disponibili e attrezzati per questa attività".

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