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I cinghiali infetti sono 260 in Liguria, sono sette i nuovi casi segnalati. Ieri la riunione con tutti i comuni con Anci
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Sono arrivati a quota 260 i casi di peste suina in Liguria, con sette nuovi infetti registrati tra Savona e Genova. E dopo la nuova ordinanza del commissario straordinario per la peste suina Vincenzo Caputo, dello scorso 20 aprile, ieri l'associazione dei comuni liguri ha organizzato un incontro di confronto con i sindaci interessati. Da Quiliano a Sori, un totale di 78 comuni che fanno parte della zona oggetto delle misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana. E i sindaci hanno chiesto alcune deroghe alle regole: dal trekking alla raccolta dei funghi, molte delle restrizioni potrebbero essere riviste a livello regionale. 

All'incontro oltre ai rappresentanti Anci e ai primi cittadini, c'erano il commissario straordinario per l'emergenza psa Vincenzo Caputo, il vicepresidente della Regione Liguria Piana e l’assessore regionale alla Sanità Gratarola. Quel che appare subito chiaro è che nulla interromperà la fase di depopolamento, come spiega il commissario: "A breve cominceremo a dare forte impulso alla fase di depopolamento, soprattutto alla rimozione degli animali nei centri abitati, che rappresentano per la peste suina un motivo di seria preoccupazione”.

"È stato apprezzato il fatto che non ci siano particolari prescrizioni rispetto a quelle già comunemente in uso dai frequentatori del nostro entroterra. In più, la tempestiva attività della Regione con il presidente e il collega assessore garantisce il salto di qualità necessario per passare dal divieto alla possibilità, secondo protocolli ben definiti e facilmente applicabili", commenta Pierluigi Vinai, direttore generale Anci. Per l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola "La necessità di eradicare la malattia non è una battaglia di breve durata ma durerà qualche anno, è necessario intervenire in maniera decisa”.

Ma le richieste di deroghe all'ordinanza sono state diverse. A partire dal trekking: i sindaci chiedono di innalzare il limite massimo consentito di 20 persone sui sentieri, soprattutto per eventi legati a escursionismo o manifestazioni sportive ma anche che sia consentita la libera percorrenza in boschi, sentieri, strade comunali anche fuori dalla rete escursionistica ligure. Chiedono anche di poter usare le aree picnic, fiumi e laghetti, di poter arrivare nei rifugi, di organizzare comunque le feste campestri, gli eventi sportivi o musicali, permettere i bivacchi. 

I sindaci sono preoccupati anche per tutte le regole che impongono cartellonistica, disinfettanti, parcheggi ad hoc, oltre alla sanificazione dei mezzi. Infine per le attività di ricerca di funghi e tartufi i sindaci chiedono di evitare i soprascarpe, cambiare e disinfettare scarponi o stivali, e consentire l’attività anche ai non residenti.