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L'anno prossimo la riapertura completa
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LA SPEZIA -  Ingressi con flussi controllati come se fosse "un museo della natura" per la via dell'Amore. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti a margine del Convegno "Ripensare il turismo per costruire il futuro di domani", a cui ha partecipato anche il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, promosso dall'Assessorato al Turismo del Comune della Spezia.

"La via dell'Amore è uno dei gioielli della nostra regione, non soltanto di chi la visita - continua Toti -. Abbiamo investito oltre 20 milioni di euro per riaprirla, soprattutto attraverso fondi regionali. Un cantiere molto complesso che arriverà al suo primo stato di avanzamento questa primavera con una riapertura parziale e poi l’anno prossimo con una riapertura totale di quel percorso che va gestito con l'attenzione che merita. Su questo stiamo lavorando con il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia e con il Parco Nazionale delle Cinque Terre per mettere in campo tutti gli strumenti". 

"Il turismo - ha aggiunto Toti - è una vera e propria industria del Paese che integra cultura e agroalimentare, oltre a tutti quei rami di impresa che fanno parte dell’offerta turistica del territorio. La Liguria cresce tutta, da Ventimiglia a Sarzana, sa utilizzare al meglio le sue bellezze, ora abbiamo bisogno di investire sempre di più in qualità e formare sempre di più il lavoro in questo settore anche con, unici in Italia, il patto del lavoro sul Turismo con l’allineamento dei contratti e la stabilizzazione dei lavoratori".

La Giunta regionale, su proposta degli assessori al Lavoro e turismo Augusto Sartori e alla Formazione Marco Scajola, venerdì ha anche approvato il rifinanziamento di ulteriori 1,29 milioni di euro per l'erogazione dei bonus assunzionali rivolti alle imprese turistiche, a esaurimento della graduatoria relativa all’Avviso pubblico emanato dalla Regione Liguria in attuazione del Patto per il lavoro nel settore del turismo del 2021.

La misura, finanziata con fondi FSE 2014-2020, consente così di soddisfare tutte le domande di contributi economici presentate dalle aziende del settore in regola con i requisiti previsti dal bando derivante da un accordo firmato da Regione Liguria, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria.

"Con queste ulteriori risorse andiamo a soddisfare totalmente le richieste del Patto per il lavoro nel turismo del 2021 – dichiara l'assessore regionale a Lavoro e turismo Augusto Sartori –. Questa misura ha generato un overbooking a testimonianza del successo ottenuto e del supporto fondamentale alle attività che in quell'anno erano state duramente colpite dalla pandemia e da tutte le ripercussioni che ha provocato al comparto del turismo".

"Il Patto del lavoro nel turismo ha dimostrato di essere uno strumento fondamentale dal punto di vista dell’occupazione – spiega l’assessore alla Formazione della Regione Liguria Marco Scajola – per garantire sempre maggiore stabilità ai lavoratori di un settore strategico per l’economia ligure come quello del turismo, ma anche per garantire servizi sempre di qualità, anche grazie al grande sforzo che stiamo portando avanti dal punto di vista della formazione. Grazie ai fondi FSE – prosegue Scajola – dopo aver avviato nei giorni scorsi la nuova edizione del Patto per il lavoro nel turismo, andiamo nuovamente a potenziare l’edizione 2021, in modo da andare a coprire dal punto di vista finanziario, come promesso, tutte le domande di erogazione ed esaurire la graduatoria".

Le numerosissime richieste pervenute avevano generato un overbooking in relazione al quale Regione Liguria è riuscita a garantire, con progressivi finanziamenti, la copertura finanziaria di tutte le domande di erogazione. Lo stanziamento di ulteriori 1,29 milioni di euro è la quarta e ultima estensione della dotazione finanziaria della misura, dopo i precedenti rifinanziamenti di 5, 3 e 9 milioni di euro che, aggiungendosi al 1,9 milioni iniziali, porta ad un investimento complessivo da parte di Regione Liguria di 20.190.000 euro.

L'Avviso pubblico era rivolto alle imprese turistiche operanti sul territorio regionale e prevedeva l'erogazione di un contributo economico variabile in funzione della tipologia di contratto, mirato a favorire un’occupazione più duratura e stabile e abbattere inizialmente il costo del lavoro sostenuto.