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A fotografare la situazione ai microfoni di Primocanale è Francesca Recine, la presidente regionale e vicepresidente nazionale di Fismo Confesercenti
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GENOVA - Ancora problemi per i negozianti genovesi. Dopo il covid, la crisi energetica e una stagione invernale arrivata in ritardo rispetto al solito, i saldi risultano un'incombenza più che un'occasione.

A fotografare la situazione ai microfoni di Primocanale è Francesca Recine, la presidente regionale e vicepresidente nazionale di Fismo Confesercenti. "È stata una stagione che ha prolungato l'estate all'infinito ma, alla fine, ha giocato a nostro favore con il continuo flusso di turisti. Il trend era infatti positivo in questo ambito, il problema sono i saldi".

I super sconti "non sono più l'evento degno del suo nome, sono l'ennesima occasione di scontistica in un momento della stagione in cui normalmente si è sempre lavorato con prezzi normali. Siamo adesso in piena stagione invernale - continua Recine -, la vendita sarebbe stata ancora lunga e le nostre attività hanno bisogno di marginare con stagioni molto regolari perchè i costi sono sempre gli stessi e invece ci sono i saldi. Per noi non sono un'occasione".

O meglio, non lo sono più. Il termine "saldi" indica infatti la differenza tra le entrate e le uscite, un "saldo" positivo o negativo. I saldi sarebbero la merce che non è stata venduta in un negozio a fine stagione e la vendita stessa dell'invenduto, o lo erano dalla loro nascita nel periodo fascista fino a qualche anno fa: poi è arrivato l'acquisto online, la pandemia, la crisi. "I saldi sono importanti a fine stagione, quando magari il commerciante aveva gli ultimi pezzi che voleva togliersi dal magazzino e quindi il cliente si trovava la sua taglia ad un ottimo prezzo: oggi è un'altra cosa, serve più ad altri tipi di attività commerciali come quelle online: noi abbiamo bisogno di altri ritmi perchè dobbiamo marginare per crescere".