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Guido Rossa uscì alle 6:45 del mattino da casa sua per dirigersi in fabbrica quando venne assassinato in via Fracchia
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GENOVA - Era il 24 gennaio 1979 quando Guido Rossa veniva brutalmente assassinato dalle Brigate Rosse. Genova rende omaggio, nel giorno dell'anniversario del suo assassinio, al sindacalista dell'Italsider.

Guido Rossa era un operaio di origine veneta che visse diversi anni della sua vita a Torino. Nel 1961 si trasferì a Genova per lavorare nella fabbrica dell'Italsider, venendo eletto successivamente nel consiglio di fabbrica per la Fiom-Cgil. L'assassinio di Guido Rossa avvenne in uno degli anni più duri tra gli anni di piombo: quando le forza della sinistra legate al Pci avevano subìto dure contestazioni da parte del Movimento del '77, mentre le Br accelerarono le loro operazioni, culminate con il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro. Il Pci di Enrico Berlinguer e il sindacato presero le distanze dalla loro lotta politica extraparlamentare e invitarono tutti gli iscritti a vigilare contro il terrorismo.

Guido Rossa uscì alle 6:45 del mattino da casa sua per dirigersi in fabbrica quando venne assassinato in via Fracchia. Il sindacalista si trovava sulla sua Fiat 850. Nel furgone Fiat 238 parcheggiato dietro la macchina, un commando composto da Riccardo Dura, Vincenzo Guagliardo e Lorenzo Carpi. Ai funerali parteciparono oltre 250 mila persone, tra cui il presidente della Repubblica Sandro Pertini.

"Guido Rossa ? Sono passati 44 anni, tantissimo tempo e siamo ancora qui nella sua fabbrica a celebrare non solo il ricordo ma anche l'esempio e il messaggio immortale che Guido ci ha lasciato a noi che siamo venuti dopo e che in qualche modo, speriamo degnamente, abbiamo provato a raccogliere - ha detto Luca Maestripieri, segretario Cisl Liguria  -. Uno dei suoi insegnamenti più importante è il senso di responsabilità che ci ha lasciato. La responsabilità è merce rara in politica, in economia e anche nel sociale. Spesso addirittura è associata a qualcosa di negativo, quando si pensa ai giochetti della politica, in realtà la parola responsabilità dovrà ritornare al centro ed essere il fulcro di un campo anche di azione comune della politica e delle relazioni sindacali del futuro con buona pace di tutte quelle aziende e sono molte che considerano il sindacato un orpello inutile o addirittura un ostacolo alle ambizioni di crescita e di sviluppo, questo lo dobbiamo contrastare. Guido Rossa ci ha insegnato proprio il senso di responsabilità che noi oggi dobbiamo riscoprire a tutti i livelli".

E sulle aree di Cornigliano Maestripieri spiega: "Non esiste niente di ingessato per l'eternità però se facciamo questo “mestiere” di rappresentare gli interessi delle persone dobbiamo mettere in fila le priorità: la prima è quella di garantire una risalita produttiva della siderurgia. Un piano industriale degno di questo nome: investimenti e impiantistica per agganciare una ripresa che c'è in tutto il mondo di un mercato quello dell'acciaio che sta conoscendo una crescita importante. Non agganciarla è veramente un delitto, ci sarà il momento della discussione delle aree ma ci sono delle priorità che sono quelle di affrontare oggi la ripresa e la risalita produttiva di questa realtà importante e strategica per tutto il paese”.

Genova come ogni anno rinnova il proprio ricordo con diversi appuntamento lungo tutto l'arco della giornata. "Una testimonianza di civiltà di una persona che ha saputo portare fino in fondo i propri ideali - ha detto il sindaco Marco Bucci - che serve per le future generazioni perché vogliamo che l'esempio di Guido Rossa possa continuare nella società civile dei giorni di oggi. Chi riesce a rimanere costante con le proprie convinzioni è l'esempio per tutti i cittadini che devono essere persone coerenti, nella pluralità delle idee, che sanno dialogare con gli altri rifiutando completamente la violenza". Le sue parole durante la deposizione di una corona davanti al cippo di pietra scura posto nei giardini di Via Fracchia a Genova, a pochi passi dal luogo dell'agguato.

A ricordare la figura del sindacalista, anche il Prefetto do Genova, le autorità civili e militari ma soprattutto tanti giovani con la presenza di una classe della scuola media Aldo Gastaldi. "A loro va il messaggio più importante - ha ricordato la giornalista e scrittrice Donatella Alfonso, che ha tenuto l'orazione - perché questo è il luogo della morte di Rossa ma anche della sua vita, abitava a pochi passi di distanza. Una delle cose che mi piace di più ricordare è l'impegno che si era preso quindi, da alpinista capace, decise di interrompere l'attività per scendere in mezzo agli uomini, fare la sua parte, come aveva scritto in una sua lettera.Io credo che fare la propria parte sia una delle cose fondamentali che dobbiamo far passare come esempio alle generazioni. Rossa è stato un uomo serio, rigoroso, capace di stare vicino a chi era meno fortunato, alle diseguaglianze che vanno affrontate".

Nella fabbrica in cui lavorava, e dove denunciò la presenza dei terroristi delle Brigate Rosse, lo stabilimento ex Ilva di Cornigliano a Genova (ex Italsider), si è tenuta un'altra cerimonia.

Presente anche il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: "Quarantaquattro anni fa Guido Rossa veniva ucciso a Genova dalle Brigate Rosse. Un operaio, un sindacalista, un uomo di cui oggi, nello stabilimento Acciaierie d'Italia a Cornigliano, ricordiamo il coraggio di denunciare e la forza di battersi contro il terrorismo. Un esempio di cui abbiamo ancora bisogno".

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