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I prezzi nei comuni della Riviera restano sopra la media. Crollo della Val Bormida
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Le telecamere di "Inchiesta, 5 territori, un tema" di Primocanale hanno fatto tappa tra Savona e la Riviera per scoprire la stato di salute del mercato immobiliare ligure.

"A Savona lavoriamo con immobili dal valore mediamente basso, siamo nella fascia 100-150 mila euro. Nei comuni rivieraschi il valore aumenta sensibilmente fino a quadruplicare", spiega Massimo Malberti, agente immobiliare. Il capoluogo di provincia ha però un vantaggio: l'ampia disponibilità di appartamenti da vendere. Uno scenario che spinge sempre più acquirenti a scegliere la città della Torretta come sede della seconda casa.

Il covid ha lasciato traccia del suo passaggio anche nel settore immobiliare. "Il 2020 è stato contro ogni aspettativa un periodo di ripresa per la nostra attività. Mi riferisco a Savona che è la mia area di competenza e posso affermare senza esitazione che c'è stata vivacità. Tante persone, anche giovani, hanno avviato le trattative" prosegue Malberti. "Nei prossimi mesi - prosegue - vedremo se la crisi colpirà anche l'immobiliare".

L'opzione del lavoro in smartworking ha permesso a tanti liguri, ma anche lombardi e piemontesi, di cercare nuovi spazi abitabili in cui poter svolgere attività da remoto. "L'interesse è orientato verso abitazioni con giardino o ampia terrazza. Le seconde case, che in Riviera decidono l'andamento dei prezzi, diventano anche spazio di lavoro", commenta l'agente immobiliare di Celle Ilaria Bianconcini. A scoraggiare l'opzione Liguria ci sono però i disagi autostradali: "Raggiungere la nostra regione non è facile ed è sempre più dispendioso. Il problema della viabilità è molto sentito tra coloro che, da turisti, vorrebbero poi comprare casa". 

Se Savona si è riqualificata offrendo più servizi, tra cui scuola e intrattenimento, la Val Bormida non riesce a essere altrettanto competitiva malgrado prezzi più contenuti. "I costi gestionali come il riscaldamento e quelli di spostamento fanno sì che la Val Bormida sia meno attrattiva rispetto a un tempo. A questo si aggiunge la chiusura o lo spostamento di molte fabbriche", concludono.