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GENOVA - Doveva essere un Natale di ripresa per bar, ristoranti e discoteche, che invece si trovano alle prese con chiusure e restrizioni. "Ricorda un po' il San Valentino amaro dell'anno scorso" commenta Marina Porotto, Presidente Giovani Fipe Confcommercio, memore delle restrizioni disposte a ridosso della festa degli innamorati, per cui gli esercenti avevano già acquistato prodotti alimentari che non hanno poi potuto utilizzare.

Le problematiche principali riguardano sale da ballo e discoteche, che sono state chiuse. Anche per bar e ristoranti però si complicano le cose: sarà obbligatorio il super green pass anche per la consumazione al banco. "Nel bar serale le consumazioni sono più lunghe quindi già lo chiedevamo - aggiunge Porotto - ma nelle caffetterie al mattino sarà un problema perché c'è molto viavai, sarà probabilmente necessario un addetto al controllo del green pass. Sono misure che gravano sulle aziende e che devono essere applicate con un costo ulteriore sulle attività".

"Le misure di emergenza sono da applicare nel momento in cui la situazione si aggrava - prosegue Porotto - ma non può ricadere solo su alcune categorie e basta. Abbiamo fatto una bella stagione in estate ma adesso siamo al punto dell'anno scorso. L'emergenza sanitaria è di primaria importanza, abbiamo sempre spinto la campagna vaccinale, la salute viene prima di tutto. Però inizia a diventare pesante dopo due anni la situazione, soprattutto per le categorie legate al turismo".

Infine l'appello: "Servono ristori per chi tiene chiuso e per chi vede il lavoro diminuito, un aiuto veloce da parte dello stato perché non si può pensare che aziende annuali lavorino di fatto sei mesi all'anno".