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Il primo obiettivo è quello di far rientrare gli inquilini dei piani più alti nelle loro abitazioni prima della fine dell'anno
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GENOVA - Il primo obiettivo è quello di far rientrare gli inquilini dei piani più alti nelle loro abitazioni prima della fine dell'anno. Sono passati ormai quattro notti dalla frana di via Posalunga a Borgoratti a Genova che ha costretto 46 persone a lasciare la loro abitazioni a partire dal giorno della vigilia di Natale. Il secondo obiettivo è la messa in sicurezza del costone crollato. Secondo le stime ci vorranno 21 giorni di lavoro.

Gli operai incaricati dall'Agenzia del demanio, proprietaria dell'area, hanno iniziato a ripulire la parete. Una volta rimosso il materiale franato e operato il disgaggio dei materiali pericolanti verrà progettata l'installazione di una rete paramassi per 'incatenare' la collina e impedire nuovi crolli.

Alcuni condomini del civico 46 di via Posalunga erano già fuori casa da prima del 24, per motivi di sicurezza, mentre la frana abbattutasi sulle palazzine ha coinvolto poi anche il civico 46A. La tragedia sabato mattina, la vigilia di Natale, alle prime ore del giorno: erano le 7,30 circa quando il terreno ha ceduto inesorabilmente arrivando fin dentro alcuni appartamenti e sventrandoli. Pronto l'intervento di vigili del fuoco, polizia locale, protezione civile e il supporto del Comune di Genova che ha garantito agli sfollati posti in hotel e trasporto in bus per raggiungerli (LEGGI QUI).

"Con l'ufficio pubblica incolumità stiamo cercando di trovare una soluzione per consentire l'accesso attraverso un varco provvisorio che andrebbe aperto a sinistra dell'edificio", ha detto il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi. "Il problema è che i massi hanno sfondato il tetto del deposito vicino all'atrio per cui l'ingresso non è in sicurezza. L'obiettivo è creare un ingresso alternativo che permetterebbe ai residenti ai piani alti, di rientrare entro fine anno". 

Intanto gli operai incaricati dall'Agenzia del demanio, proprietaria dell'area, hanno iniziato a ripulire la parete. Una volta rimosso il materiale franato e operato il disgaggio dei materiali pericolanti verrà progettata l'installazione di una rete paramassi per 'incatenare' la collina e impedire nuovi crolli.

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