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In questi giorni le piante del Ponente in mostra ad Amsterdam. La produzione ligure rappresenta quasi il 30% di quella nazionale. L'assessore Piana: "L’obiettivo è superare il dato record di 10,4 milioni di fatturato stagionale raggiunto a giugno"
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LIGURIA - E' certamente il Ponente il territorio ligure che presenta più aziende dedite alla produzione florovivaistica che rappresenta il comparto più produttivo dell'agricoltura regionale con circa il 60% degli addetti impegnati.

La produzione annuale florovivaistica imperiese ammonta a circa 200 milioni di euro, di cui l'80% destinata all'export di cui il 30% destinata alla Francia. Ma non solo: anche Germania, Regno Unito, Scandinavia e Paesi Bassi sono mercati di riferimento così come risulta in crescita l'export verso il Nord America e l’estremo Oriente come confermato dall'assessore all'agricoltura di Regione Liguria Alessandro Piana

La produzione di fiori e piante rappresenta il 64,5% del valore totale delle produzioni dell’agricoltura ligure, compresi i servizi. A livello nazionale le produzioni liguri rappresentano il 29,6% del totale. In totale sono impegnate 3.200 aziende di fiori e piante ornamentali nell'imperiese e un migliaio nel savonese.

Ma sono due i poli produttivi principali: il comprensorio di Albenga orientato alla produzione di piante in vaso, verdi e fiorite, con la particolarità della produzione di salvia, rosmarino, timo e quello sanremese che vede la produzione di fiori e fronde recise.

In questi giorni i colori del comparto florovivaistico della Liguria sono in mostra ad Amsterdam all'Iftf international floriculture trade fair. Occasione dunque per far conoscere le diverse aziende e produzioni liguri fuori confine.  

Il nuovo governo ha previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro a livello nazionale da destinare al "Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura"  come confermato dall’Associazione florovivaisti italiani. Con le aziende che possono fare domanda per chiedere i contributi previsti.

Tra i problemi che deve affrontare il settore uscito dalla crisi legata al Covid oggi ci sono le nuove sfide imposte dalla crisi internazionale, l'aumento dei costi e l'importanza della ricerca in questo settore. Il florovivavismo deve affrontare la nuova crisi: a causa dei rincari energetici infatti le spese per i vivai sono in media raddoppiate (+95%), con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio, fino addirittura a un +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre. E gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi: dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) alla carta (+31%).

La Liguria però sembra reggere meglio di altre realtà nazionali e internazionali e guarda in avanti. "L’obiettivo è superare il dato record di 10,4 milioni di fatturato floricolo stagionale raggiunto lo scorso giugno - spiega Piana -. Nonostante le difficoltà dovute all’inflazione, ha retto all’aumento dei costi con risultati positivi anche nel mese di ottobre, l’auspicio è quello di riuscire a portare avanti il trend positivo dell’ultimo periodo. Queste fiere permettono di conoscere le ultime novità in fatto packaging, servizi e logistica e per stringere nuovi contatti nel campo del florovivaismo internazionale".

 

 

 

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