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Il primo ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Stefano Solarino fa il punto della situazione: "Possibili scosse ancora per alcuni giorni. Stiamo registrando discesa della magnitudo"
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GENOVA - "Al momento possiamo ipotizzare che la sequenza sia in esaurimento ma non è facile fare previsioni. Sostanzialmente dovrebbero verificarsi una serie di piccole scosse che nella maggior parte dei casi non verranno avvertite dalle persone ma dagli strumenti. Questa situazione potrebbe durare un numero indefinito di giorni o qualche ora. Stiamo registrando una discesa della magnitudo" così il primo ricercatore dell'Istituto nazionale geofisica e vulcanologia Stefano Solarino.

La scossa di magnitudo 4.1 con epicentro a Bargagli ha allarmato e fatto vivere una situazione quasi del tutto nuova ai genovesi. Una intensità non abituale per il territorio. Un terremoto è considerato forte quando ha magnitudo sopra il 6, sotto è considerato di media intensità, spiega Solarino.

"In passato in Liguria ci sono stati terremoti molto forti in Liguria come quello di Bussana nel 1887 e nel 1920 nello spezzino - spiega ancora Solarino -. Un terremoto è considerato di forte intensità quando è superiore a magnitudo 6, se è sotto questo valore è di media intensità. Questo terremoto per la zona è stato decisamente importante, è normale che la gente abbia detto che non ha mai sentito una scossa di questa intensità. Per quella specifica zona non abbiamo infatti negli ultimi 2000 anni documenti che attestano una intensità tale. Ma c'è da dire che mancano le informazioni al riguardo".

Le scosse più leggere della notte sono un evento normale quando si verificano i terremoti. "Ora ci sono due possibili scenari - precisa ancora il sismologo dell'Ingv -. Se la scossa di giovedì pomeriggio è stata la più forte adesso assisteremo a fenomeni decrescenti. Se invece non lo era allora si aprirebbe uno scenario diverso ma che non abbiamo motivo di credere, ma avrebbe scenari che non possiamo sapere".

Una giornata, quella di giovedì, dove i terremoti si sono susseguiti in tutta Italia. Ma anche per Solarino non esiste correlazione tra il fenomeno verificatosi in Liguria con quelli delle Marche e della Sicilia. "Sono aree molto diverse, hanno una storia diversa e anche la sequenza è stata diversa. Tendo a escludere il collegamento. Sono comunque fenomeni collegabili alla faglia dell'Africa che spinge verso l'Europa".

Solarino spiega i comportamenti da tenere durante un sisma: "fondamentale in casi di terremoto mantenere la calma, ripararsi sotto i tavoli o vicino agli angoli e le pareti portanti dell'edificio in cui ci si trova, poi guadagnare con attenzione l'uscita".

 

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