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L'assessore Campora esagera: "E' la più bella d'Italia", e ne promette altre in Valbisagno e Valpolcevera.
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GENOVA -Due chilometri e 700 metri, possono essere pochi, ma possono essere un segnale che Genova davvero ha svoltato: da oggi corso Italia, la promenade, ha una pista ciclabile vera, in sede protetta, un percorso che da via Marconi arriva a Boccadasse, con tanto di fioriere a isolarla dal traffico e le rastrelliere, cose d'altro mondo, non da Genova.
 
A pagare i tre milioni di euro necessari per la ciclabile è stato il ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile. E che importanza ha se nel primo tratto di corso Italia sino a via Piave sparisce una corsia in direzione levante: la città green e moderna chiede spazio e inizia finalmente a delinearsi.
Matteo Campora, l'assessore alla Mobilità della giunta del sindaco Bucci esagera: "E' la pista ciclabile più bella d'Italia". Neanche le avesse viste tutte, ma vabbè.


Tanti i genovesi presenti in bici e qualche monopattino per il battesimo con tanto di acqua minerale e focaccia offerti a Boccadasse, l'arrivo della tappa inaugurale a pedalata lenta e a volte assistita, sotto un sole torrido e a quasi 40 gradi.
Presente anche l'assessore allo Sport di Genova Alessandra Bianchi e il presidente del Municipio Medio Levante Anna Palmieri. Molti i cicloamatori, alcuni esperti, altri con la bici assistita ma felici allo stesso modo.

Campora ha promesso altre piste in sede protetta, dalla Valbisagno alla Valpolcevera, i genovesi e gli Amici della Bicicletta ci contano, sennò corso Italia rischia di rimanere un'isola, quanto bella, ma nel nulla.

Alberto Pandolfo, consigliere comunale del Pd, presente con il suo monopattino fa già le pulci alla ciclabile di corso Italia: "Servono dissuasori affinché moto e auto non invadano la pista e una migliore cura del verde pubblico dell'intera zona" sintetizza.

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