L'avvocato genovese Roberto Salvi, a Pechino da ormai 17 anni, ci racconta delle misure precauzionali che la Cina ha preso in previsione delle feste.
"Hanno ordinato tamponi a tappetto da fare quotidianamente a tutti i 26 milioni di cittadini di Pechino, poi ordinato chiusure mirate partendo da centri di divertimento fino ai parchi" dice Roberto Salvi - "I ristoranti posso fare solo asporto e qualora venga trovato un caso di positività in un condominio, tutto il condominio viene messo in lockdown, e parliamo di palazzine di 3 piani".

Roberto spiega che prima delle misure restrittive il governo cinese ha suggerito ai cittadini di fare scorte alimentari proprio in caso di restrizioni cercando di evitare che accadesse quello che era già successo a Shanghai, ossia che qualcuno rimanesse senza viveri.
La Cina è passata da una politica di Covid zero fino all'arrivo della variante Delta, oggi però lo Stato ha cambiato drasticamente atteggiamento e la situazione si fa più complessa proprio perché la società non è abituata a gestire velocemente il cambiamento.
"Qui viene chiamata politica del Covid zero dinamico, in base alle situazioni specifiche di un luogo si può chiudere la situazione Covid anche con pochi casi, non necessariamente a zero casi purché siano sotto controllo" conclude l'avvocato.
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