
"In Liguria è emergenza spiagge libere". Lo denuncia Legambiente in base a quanto emerge dal Report Spiagge 2024 che sottolinea come in Liguria "ci siano elementi positivi legati alla qualità del mare e dei servizi ma altrettante criticità sul piano dello spazio lasciato alle spiagge libere, l'erosione costiera e sull'adattamento al cambiamento climatico". Del tema "Sos Spiagge Libere" si parla a bordo di Goletta Verde ormeggiata al porto di Santa Margherita Ligure (Genova), località dell'ultima tappa della 39esima edizione della campagna a difesa dei mari e delle coste italiane. "Circa il 70% delle coste liguri è occupato da stabilimenti balneari, campeggi o complessi turistici, lasciando solo il 22% di spiagge libere e un 8% di spiagge libere attrezzate - denuncia l'associazione -. Di fatto un bene pubblico in mano ai privati" secondo Stefano Bigliazzi, presidente ligure.
In Liguria era scoppiata polemiche per la decisione del consiglio regionale di sospendere fino al 30 settembre 2027 l'obbligo per i Comuni di avere il 40% di spiagge libere. Secondo i dati demaniali su 63 comuni costieri, 21 non rispettano la soglia minima del 40% di spiagge libere o libere attrezzate prevista inizialmente dalla legge regionale ligure del 2008, poi stoppata. Ma non solo, sono anche presenti delle situazioni limite come a Spotorno, nel savonese, che ha il 3,15% di spiagge libere; Loano il 4,67%; Celle Ligure l'8,18%. Anche nel levante ligure non mancano le criticità con Lerici che ha il 10,77% di spiagge libere; Santa Margherita il 15,85% e Rapallo il 16,30%.
Mare Libero: "Da vent'anni stiamo aspettando che le concessioni balneari vengano riassegnate con gare pubbliche"
A fare l'analisi della situazione è Stefano Salvetti, referente nazionale Adiconsum spiagge libere e "Mare libero" per la Liguria: "Il settore balneare ha un fatturato che supera i venti miliardi e restituisce allo Stato poco più di cento milioni. Facendo pagare una cifra equa si potrebbero invece fare gli interventi necessari di cui le nostre spiagge hanno bisogno. Da vent'anni stiamo aspettando che le concessioni balneari vengano riassegnate con gare pubbliche e invece si va avanti a colpi di proroghe".
Cosa dice la Bolkestein
La direttiva dell'Unione Europea Bolkestein è stata approvata nel 2006 e impone una serie di regole per favorire le concessioni. In Italia la direttiva è stata recepita nel 2010 e impone ai Comuni di rimettere a gara le concessioni demaniali per poterle riassegnare tramite gara pubblica aperta a chiunque. A gennaio il Consiglio di Stato ha ribadito che qualunque proroga è da considerarsi illegittima. La mancata applicazione della Bolkestein ha procurato all'Italia l'apertura di una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea.
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