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Lunga diatriba in commissione tra i rappresentanti della maggioranza e della minoranza. Salvetti (Sicet): "In 33 anni mai vista una cosa del genere. Serve rilanciare l'Agenzia sociale per la casa in modo da dare garanzie ai proprietari"
2 minuti e 32 secondi di lettura
di Andrea Popolano

È terminata con un nulla di fatto la commissione che si è svolta a Palazzo Tursi a Genova con al centro la questione dell'imu per gli affitti a canone concordato. La giunta comunale guidata dalla sindaca Silvia Salis la settimana scorsa ha annunciato l'aumento per circa 27mila famiglie proprietarie di seconde case che nel passato avevano deciso di optare per il canone concordato, misura utile a incentivare gli affitti. Dopo il caos del consiglio comunale di giovedì scorso con la minoranza che ha deciso di abbandonare l'aula oggi in commissione l'analisi della situazione si è arenata sugli elementi procedurali.

E così le associazioni di categoria presenti all'incontro hanno deciso di lasciare la commissione in segno di protesta: "Dopo aver assistito a un balletto di due ore tra maggioranza e opposizione, insieme a Bruno Manganaro di Sunia abbiamo deciso di lasciare l'aula - spiega Stefano Salvetti del Sicet -. In 33 anni non avevo mai visto una situazione del genere. Abbiamo ribadito la nostra contrarietà al provvedimento, i contratti concordati poggiano sulla architrave della cedolare secca al 10% e un Imu ridotta, una misura che avevamo conquistato in questi anni. Ci sono 27 mila contratti in gioco, in poche parole si passa dal 5,86 per mille al 7,8 per mille. Il concordato consente pertanto una riduzione in base agli accordi territoriali, quel risparmio che consente di mantenere in affitto famiglie al limite".

Salvetti ricorda che non è presente a Genova un edilizia popolare (erp) e chiede al Comune di Genova di ripensare la misura. Dalle associazioni di categoria poi la richiesta di rilanciare "un'efficace Agenzia sociale per la casa che dia garanzie ai proprietari agevolando l'affitto. Abbiamo circa 35mila case che sono chiuse e che potrebbero essere nel mercato". All'incontro in commissione hanno partecipato le diverse associazioni: Sicet, Sunia, Uniat, Federcasa, Aniag. La commissione iniziata alle 11 si è fermata alle discussioni legate alle mozioni d'ordine e all'inversione per affrontare il tema con articolo 55. Di fatto però dopo due ore le associazioni di categoria non erano . 

La misura decisa dalla giunta Salis ha deciso di rivedere la misura per far fronte al buco di bilancio di aver trovato in Comune. Secondo le stime di Tursi la manovra porterà nelle casse comunali circa 5,3 milioni di euro. Una decisione fortemente contestata dall'opposizione.

“I costi sociali saranno ingenti: rischiano di essere il triplo degli incassi prodotti dal gettito incrementato. Di fronte a maggiori entrate pari a 5mln per l'aumento dell'Imu sugli immobili affittati a canone concordato, l'effetto dato dall'aumento dei canoni di affitto porterà a una necessità di ricorso esponenziale al fondo per la morosità incolpevole. Quello che il Comune incamererà con l'aumento dell'Imu dovrà spenderlo per far fronte agli effetti sociali che si scateneranno. Ci uniamo all'appello delle associazioni per fermare la misura”. Così in una nota Ilaria Cavo, capogruppo Noi Moderati Orgoglio Genova, Paola Bordilli, capogruppo Lega, Pietro Piciocchi, capogruppo Vince Genova, Alessandra Bianchi, capogruppo Fdi, Mario Mascia, capogruppo Fi, Sergio Gambino Gruppo Misto

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