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di a.p.

Sciopero di 8 ore con manifestazione da parte dei metalmeccanici della Liguria che tornano in piazza a Genova. Alla base della protesta i problemi legati alle trattative per il rinnovo del contratto nazionale che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici: circa 25 mila su Genova, 40 mila in Liguria. L'appuntamento a Genova è ai Giardini Melis di Cornigliano. Da lì dovrebbe partire un corteo, ancora da chiarire il percorso. Possibili diverse ipotesi: come accaduto in passato i lavoratori potrebbero raggiungere l'uscita di Genova Ovest o in alternativa proseguire verso la prefettura in centro a Genova.

L'ultima manifestazione risale al 23 aprile quando vennero occupate le principali fabbriche del comparto, l'ultimo corteo invece è stato fatto un mese prima, il 23 marzo, con i lavoratori che in quell'occasione sono arrivati sotto la prefettura. 

La nota dei sindacati

"Siamo già a 40 ore di sciopero per conquistare il tavolo di trattativa per il rinnovo del Ccnl. Senza il contratto si sciopera, per la dignità del lavoro e per il futuro del Paese" affermano in una nota Fimm, Fiom e Uilm. Anche a Genova, come in altre città, si svolgerà una manifestazione dei lavoratori del comparto. "Federmeccanica-Assistal continuano ad avere un atteggiamento irresponsabile dimostrando di non voler riaprire la trattativa per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro, nonostante sia passato ormai quasi un anno dalla scadenza. - affermano i sindacati - Ciò vale anche per la trattativa per il rinnovo del Ccnl delle piccole e medie aziende associate ad Unionmeccanica-Confapi interrotta e mai più ripresa dal 17 marzo scorso".

I punti di disaccordo

Il contratto di lavoro è scaduto a giugno dello scorso anno. Ma le trattative sono completamente ferme. La piattaforma di Federmeccanica si basa su circa 15 punti che risultano essere molto distanti dalle richieste dei lavoratori: si parla di aspetti legati al welfare, alla sicurezza sul lavoro, alle misure di salvaguardia, alle ditte di appalto e benefit flessibili. I sindacati chiedono come base un aumento di almeno 240 euro per far fronte al caro vita di questi anni legato all'inflazione. In media un operaio metalmeccanico di quinto livello in Italia guadagna 1800 euro, si parla di un quasi un 30% in meno rispetto alla media europea. 

Il rinnovo del contratto nazionale "è la risposta fondamentale per contrastare la crisi, dare stabilità e rilanciare il sistema industriale del Paese. - sottolineano - Rinnovare i contratti serve ad aumentare i salari, contrastare la precarietà, estendere i diritti e rafforzare la sicurezza sul lavoro, evitando le morti e garantendo così un lavoro sicuro e i diritti in tutto il sistema degli appalti. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici, uniti per riconquistare il tavolo di trattativa, non si fermeranno finché non sarà riaperto il negoziato e raggiunto un accordo". Oltre a Genova, le altre città dove si svolgeranno le manifestazioni regionali sono Udine, Trento, Bergamo, Aosta, Torino, Firenze, Ancona, Perugia, Lanciano, Roma, Bari, Potenza, Vibo Valentia, Palermo e Cagliari.

Il segretario della Fim nazionale Massimiliano Nobis sarà a Genova: "Con queste ulteriori 8 ore siamo già a 40 ore di sciopero per conquistare il tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL. Federmeccanica-Assistal continuano a tenere in ostaggio 1 milione e mezzo di metalmeccanici irresponsabilmente dimostrando di non voler riaprire la trattativa per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro, nonostante sia passato ormai quasi un anno dalla scadenza. Questo vale anche per la trattativa per il rinnovo del CCNL delle piccole e medie aziende associate ad Unionmeccanica-Confapi interrotta e mai più ripresa dal 17 marzo scorso. Anche le scuse sulla crisi dell’industria non reggono. Lo scorso 6 giugno 2025 nonostante la pesante crisi che sta attraversando il settore dell’automotive con Stellantis, Ferrari, Cnhi e Iveco abbiamo sottoscritto per il biennio un accordo con incrementi salariali del 6,6% pari a 140 euro mensili e con un una-tantum di 480 euro. Abbiamo definito le quantità economiche e abbiamo raggiunto un incremento salariale sui minimi superiore all’inflazione. Il rifiuto che continua a ribadire  Federmeccanica di riprendere la trattativa senza pregiudiziali è un atto irresponsabile e offensivo verso le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici. E’ assurda e inaccettabile la pregiudiziale assunta dal fronte imprenditoriale di non quantificare gli aumenti salariali nel prossimo contratto".

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