
Dieci anni fa nasceva il primo Liguria Pride, una data a cifra tonda per il Coordinamento Liguria Rainbow che festeggia con il tema di quest'anno: "Inestirpabili". Si apre così un nuovo capitolo dopo anni di scontro anche con le giunte di centrodestra, dopo il "tramonto dell'era bucciana", come l'hanno definita loro. L'obiettivo è non dimenticare il passato, ma guardare oltre, per far sentire il rumore di una comunità sempre più viva, quella LGBTIQ+. La parata torna nel capoluogo ligure il 14 giugno, ma senza il patrocinio di Regione Liguria e del Comune di Genova (mancano i tempi tecnici visto il cambio di giunta ndr).
L'attesa per il patrocinio
Visti i tempi contingentati non ci sarà (almeno per il momento) il patrocinio del comune di Genova, venuto a mancare nell'era Bucci, ma dal coordinamento auspicano la presenza di Silvia Salis, che proprio a margine dell'incontro in Regione, ai nostri microfoni, ha confermato che ci sarà. "Certo, parteciperò" ha commentato oggi, riferendosi alla parata di sabato 14 giugno. "Non lo abbiamo chiesto al Comune dopo la vittoria elettorale della neo sindaca Silvia Salis perché non ci sono i tempi", spiega la coordinatrice del coordinamento Liguria Rainbow Ilaria Gibelli. Attese oltre 35 mila persone, l'obiettivo è quello di superarle, e le stime dicono che sia fattibile. Non mancheranno come tutti gli anni carri, striscioni e ospiti musicali. La parata sarà preceduta, dal 7 al 14 giugno, dall'appuntamento del 'Village del Liguria Pride' ai Giardini Luzzati con eventi, dibattiti e concerti. Sabato 14 giugno il corteo partirà alle 16, con concentramento intorno alle 15.30, da via San Benedetto con arrivo previsto in piazza De Ferrari dove si terrà l'ormai classico discorso finale.
Il monito alla politica
"Dieci anni intensi, carichi di lotte, rivendicazioni, di successi, ma dieci anni fatti anche di scontri, spesso aspri, di sconfitte e di attacchi senza quartiere. È il momento di aprire un nuovo capitolo, nella speranza che la nuova giunta Salis di centrosinistra alla guida di Genova mantenga le sue promesse - spiegano i coordinatori del coordinamento Liguria Rainbow -. Ma il passato, questi dieci anni appena trascorsi, non possono essere dimenticati. Non può essere dimenticato quel 'offensivi e divisi' per negare il patrocinio alla parata. Non può essere dimenticata la battaglia legale portata avanti dall'attuale presidente della Regione Liguria Marco Bucci, conclusasi nel peggiore dei modi in Cassazione, per impugnare il riconoscimento dell'atto di nascita di una bambina figlia di due madri. Non possono essere dimenticati i finanziamenti, i patrocini e le partecipazioni di esponenti delle istituzioni a eventi che sponsorizzavano terapie di conversione o personaggi che promuovono, per le donne, un'idea di vita: sposati e sii sottomessa".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Nella Genova più "salata" caccia al centro dimagrito
Scarcerazione Brusca, quando la legge sconfina dal senso di giustizia