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Nella struttura finiscono anche i cani adottati a distanza, spesso dal Sud Italia, che poi le famiglie 'rifiutano' perché non si adattano alle loro abitudini
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"Solo l'anno scorso abbiamo avuto 95 ritrovamenti, mai così tanti in un anno. Non abbandonate i cuccioli". L'appello arriva da Barbara Sgroia, volontaria del canile di Monte Contessa sulle alture di Genova Sestri Ponente. In tutto sono circa 130 i cani ospitati nella struttura: cuccioli, adulti e ospiti più anziani. Non tutti in cerca di casa. C'è infatti chi si trova all'interno del canile in quanto sequestro o custodie. Ma il problema è quello legato alle cucciolate casalinghe. Sempre più spesso capita che i piccoli dopo essere nati vengano abbandonati. A quel punto intervengono i volontari e il buon cuore delle persone.

Ma il fatto crea più di qualche problema come spiega Sgroia: "Non sappiamo quanto i cuccioli sono stati con la mamma e potrebbero avere dei problemi caratteriali una volta diventati adulti, inoltre non sappiamo da che situazione arrivano e anche trovare delle famiglie adeguate per l'adozione non è semplice. I cuccioli poi levano la possibilità di adozione a cani non solo adulti ma anche a quelli giovani che magari hanno uno o due anni perché le persone pensano sia più facile crescere un cucciolo". In tutto sono circa sessanta i volontari che operano all'interno della struttura comunale di Monte Contessa: c'è chi occupa delle adozioni, chi delle donazioni, chi di far uscire i cani, chi di curarli e provvedere ai loro bisogni. "Tanti anelli di una catena".

Tra i problemi che devono affrontare i volontari c'è quello delle adozioni a distanza. Chi di fatto si affida alle foto prese da un sito internet di associazioni varie e decide di adottare quel determinato cane. Poi la bestiola dopo lunghi viaggi spesso dal Sud al Nord Italia non si trova bene con la nuova famiglia e viene consegnata in canile. "Abbiamo parecchi cani arrivati in 'cerca di fortuna' dal Sud. Adottare un cane non significa sceglierlo da una foto su internet - ricorda ancora Barbara -, il cane che state vedendo in una foto ha un passato, ha un vissuto che non potete conoscere. Per questo consiglio sempre l'adozione a chilometro zero. Venite in canile, conoscete il cane, perché non è detto che quello sia il cane adatto a voi. C'è un cane per ogni famiglia, e c'è una famiglia per ogni cane".

Una volta entrati in canile per gli ospiti il primo passo è il controllo sanitario. "Passano almeno 15 giorni dove viene fatta una verifica approfondita delle loro condizioni di salute - spiega Barbara -, poi passano in infermeria che è una via di mezzo tra ambiente sanitario e stecche, qui si abituano ai rumori e all'abbaiare degli altri cani, quindi poi vengono trasferiti nei box".

Non mancano le aree di sgambature dove i cani possono correre e anche imparare a muoversi. Poi ci sono le uscita extra, fondamentali in ottica di una futura adozione. "Nelle aree di sgambatura aiutiamo i cani a prendere confidenza con il proprio corpo. Per alcuni anche semplicemente salire una scala può essere un problema, qui possono fare attività e giocare. Poi a volte con le dovute autorizzazioni li portiamo in spiaggia o in un contesto urbano. Questo ci permette di acquisire ulteriori informazioni che permettono di meglio capire il carattere del cane in vista di una futura adozione" precisa Barbara che da anni offre il suo volontariato in canile.

L'iter di adozione prevede più incontri in canile da parte della famiglia che intende prendersi in carico uno degli ospiti. Ma qui subentra un lavoro attento necessario per conoscere abitudini delle famiglie e unirle a quelle del cane. "Facciamo più incontri in canile in modo che le famiglie possano entrare in contatto con il cane e il cane s i abitui a loro, quando il legame si è stabilito l'ospite trascorre del tempo a casa della famiglia e poi se tutto va bene avviene l'adozione. Tante famiglie vengono perché hanno visto un determinato cane, poi piano piano conoscendoli noi stessi li dirottiamo verso altre tipologie di cani più adatte alle loro abitudini" racconta ancora la volontaria.

Tante storie diverse all'interno del canile. C'è chi si trova ospite in quanto sequestro o custodia giuridica, chi in attesa di una casa. La razza predominate è il pitbull o suoi derivati ma non mancano i meticci, cani corsi, incroci vari e c'è anche un maremmano. Dream il suo nome: un passato turbolento per una vita totalmente inadeguata passata in appartamento. Ci sono Vlad, Conte, Peter, Jerry, Cosmo, Asia, Laky, Frank, Nina e tanti altri tutti con una storia alle spalle, spesso difficile. C'è chi si è abituato al canile e chi aspetta una famiglia. Nei loro occhi si legge la voglia immensa di ricevere e dare affetto. 

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