Vai all'articolo sul sito completo

Nasce il Forum ligure delle diaspore, presentato oggi, sabato 20 aprile, al museo Galata di Genova. Il Forum è stato creato con la finalità di rafforzare in Liguria il ruolo delle organizzazioni di immigrati come promotori di sviluppo, sia nei propri paesi di origine che nel paese di provenienza, ponendosi come obbiettivi essenziali, il favorire una rappresentanza elettiva delle associazioni di immigrati in Liguria, formalmente costituite, impegnate o interessate alla Cooperazione Internazionale allo Sviluppo; fornire alle associazioni aderenti le indicazioni e il supporto adeguato per migliorare la loro capacità di azione, considerando in particolare le competenze necessarie in materia di cooperazione internazionale, sviluppo locale, lotta contro tutte le forme di esclusione, disparità e discriminazione, infine garantire alle associazioni di immigrati in Liguria una rappresentanza riconosciuta a livello regionale che faciliti il loro dialogo con le istituzioni pubbliche regionali e locali.

Tante le associazioni aderenti: “Amici della Tanzania” (Genova), Associazione di Promozione Sociale Januaforum (Genova), Associazione “Mabota Associazione Speranza Per l’Africa” (Genova), Associazione di Solidarietà Italo-Etiope-Eritrea” (Genova), “USEI-APS” (Vado Ligure).

Il Forum fa parte del Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale – CIDCI – un’organizzazione di terzo livello nata dalla collaborazione di nove coordinamenti e reti di associazioni diasporiche regionali. Il CIDCI riflette il desiderio dei suoi membri di unire le forze con tutte le componenti della società civile italiana, al fine di promuovere l’interazione e l’inclusione delle persone provenienti da contesti migratori internazionali, rafforzare gli scambi tra l’Italia e i loro Paesi d’origine e contribuire allo sviluppo delle loro regioni d’origine.

GENOVA - Appello disperato per un cane adottato sol o qualche mese fa dal Canile Montecontessa e da poco scappato dalla sua nuova casa.

Si chiama Cobalto, un cane anziano ed è stato adottato quattro mesi fa. Ieri pomeriggio è scappato dal cancello della sua abitazione mentre i suoi padroni stavano entrando con l’auto a Sestri Ponente, zona Corderia.

Cobalto è stato visto correre per via Borzoli fino al parco vicino alla piscina di (via d'Abbissone).

Chiunque lo vedesse è pregato di contattare il Canile Montecontessa.

Portofino - "Sul tunnel Paraggi – Portofino ovviamente dovremo fare studi più approfonditi e un conteggio economico convincente, ma credo che in questi anni la Liguria abbia dimostrato di saper dare concretezza ai progetti in cui crede: dalla diga del porto di Genova al Terzo valico, dal tunnel sotto il porto al tunnel della Fontanabuona. Credo che questa sia la strada giusta per rendere il Tigullio sempre più fruibile per tutti, senza chiuderlo a nessuno e far aumentare ancora il nostro turismo".
Così il presidente della Regione Liguria intervenuto alla presentazione dello studio di fattibilità del tunnel Paraggi – Portofino.

"Grazie all'Università di Genova e al Comune di Portofino, abbiamo un primo studio su cui poter lavorare – spiega l'assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone - : quest'opera è già inserita nel nostro elenco di priorità inviata al Ministero delle Infrastrutture, abbiamo predisposto questo studio di prefattibilità perché è così che si lavora, si parte da qui per avviare le interlocuzioni con i ministeri, con l'Europa, con tutte le fonti di finanziamento. Regione Liguria ovviamente ha il ruolo di coordinamento per sviluppare la progettualità. Avere una alternativa viaria sicura e ridondante in Liguria è uno degli elementi fondamentali per la salvaguardia delle vite delle persone".

"Come Regione Liguria siamo al lavoro, insieme al Comune di Portofino, per approvare il Puc che manca dal 1978 - spiega l'assessore regionale all'Urbanistica Marco Scajola -. Una località importante, che vede ogni anno migliaia di presenze turistiche, necessità di ragionamenti urbanistici e viabilistici che possano dare risposte concrete a questo grande numero di visitatori. Il progetto di un'alternativa è quindi utile e attuale. Alcuni anni fa abbiamo iniziato a parlarne, ora, nel recepire lo studio dell'Università di Genova, può iniziare una seconda fase di approfondimento tecnico per rendere concreta un'idea che può davvero significare molto per il territorio tutto".

GENOVA - Oltre un milione e 600 mila visualizzazioni per il reel di @primocanale.it che su Instagram mostra un estratto del confronto tra Maurizio Rossi, presidente di Terrazza Colombo e senatore della XVII legislatura, e l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Roberto Tomasi. L'intero confronto, organizzato da Rossi nell'ambito degli eventi "Terrazza Incontra", lo si può rivedere on demand sul nostro sito primocanale.it già in testa a questo articolo. 

Il tuo browser è obsoleto.

GENOVA - Quel giorno, quel drammatico 15 gennaio 2017, per Valentina è stato come perdere due volte la madre. E sì, contemporaneamente è rimasta anche orfana di un padre, quel padre che oggi è in carcere per aver ucciso con 29 coltellate la moglie Rossana Belvisi. Valentina - oggi Belvisi come la sua mamma, dopo aver scelto di adottare il suo cognome - ha portato la sua testimonianza davanti a 150 ragazzi delle classi quarte e quinte superiori dall'Emilia Romagna, giunti a Palazzo Ducale a Genova nell'ambito del progetto "Binario Uno - In viaggio contro la violenza".

A Palazzo Ducale 150 ragazzi da Bologna per dire no alla violenza sulle donne - L'INIZIATIVA

Allora aveva 24 anni, oggi ne ha 32 e ha un figlio di quattro anni, ma quel dolore non si rimargina e non si perdona. Tanto da cancellare dal suo vocabolario la parola 'padre', per lei ormai solo Luigi. 

"Ha preso 18 anni che sono davvero pochi, gli hanno tolto la crudeltà, perché secondo il giudice non le ha recato ulteriori ferite... Anche se l'ha colpita in tutti gli organi vitali, con 29 coltellate. Gli hanno dato 18 anni, è in carcere da 7, quindi sicuramente ne rimangono molto pochi da scontare. Io l'ho visto nel 2018 e lo sa benissimo che non potrò mai perdonarlo"

Un mese prima la madre aveva scoperto che il marito aveva un'amante con un figlio, dopo che si erano presentati sotto casa. Nonostante tutto, era andata in vacanza con lui a Pantelleria poco dopo. Una volta fatto ritorno a casa a Milano, l'ultima fatidica lite. "Io anche stavo tornando da una vacanza in Svizzera e i telefoni di entrambi erano staccati. Ho scoperto che mia mamma era morta dal telegiornale perché ancora non mi aveva chiamato nessuno". Poi è rimasta sola, senza nessun supporto da parte dello Stato. "La casa me l'hanno restituita dopo un mese e mezzo, mi sono stati vicini tanto i colleghi della mamma dell'Inps che mi hanno aiutato tantissimo e poi le associazioni che ho conosciuto a Milano".

"Allo Stato chiedo di non chiudere le porte a noi che rimaniamo orfani quando poi si 'risolve il caso': occupatevi di noi, informatevi se ha bisogno di lavorare o di studiare e del suo supporto psicologico"

E da quel dolore e quell'odio ne è nato un libro, "Rinasco per te", che si augura possa aiutare le donne a trovare il coraggio di denunciare. Quel coraggio e quella forza che purtroppo Rossana non ha avuto e che un anno prima sui suoi social scriveva "Non dimenticare mai che ti amo, la vita è piena di momenti difficili, ma anche di istanti magici. Impara qualcosa da ogni situazione e diventa la donna che so che potrai essere". Ai ragazzi ha voluto ricordare innanzitutto l'importanza di costruirsi una indipendenza economica, specialmente per le donne che devono mettere loro stesse al primo posto. 

"Al primo schiaffo, alla prima sberla, al primo 'perdonami, non lo farò più', anche se si è tanto innamorati, bisogna lasciarlo"