La Chiesa vive con la gente fra le case degli uomini e in spirito di servizio e di amore evangelico condivide le vicende che coinvolgono persone e famiglie.
Per questo motivo, in una circostanza storica in cui la crisi economico finanziaria globale sta addensando nubi preoccupanti anche sulla realtà sociale e industriale di Genova, oggi invito tutti ad un intenso impegno di preghiera perché non vengano ingiustamente penalizzate le aziende della nostra Città.
Anche la richiesta di sacrifici ha un senso se vi è una prospettiva concreta, certa e duratura da costruire insieme.
Contemporaneamente, siccome ognuno ha il suo ruolo e il suo compito, invito ognuno, qualunque sia la sua posizione in seno alla società, a fare un onesto esame di coscienza per individuare eventuali atteggiamenti da correggere nel suo vivere e nel suo lavorare.
Con rispetto e forte convinzione, sollecito infine i responsabili della cosa pubblica a trovare soluzioni adeguate al grave indebitamento in cui si trova il nostro bilancio nazionale, senza sacrificare quelle eccellenze produttive che, in modo determinante, possono mantenere il nostro Paese all'altezza della sua storia.
* Arcivescovo di Genova e presidente della Cei
Il Comunicato sarà letto domenica 4 dicembre in tutte le chiese della Diocesi
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