Cronaca

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L'alga velenosa non preoccupa i genovesi che, incuranti del divieto di balneazione emesso dal sindaco Pericu, continuano a tuffarsi regolarmente nello specchio di mare tra Punta Vagno e Bogliasco. Ma la tranquillità dei bagnanti si scontra con l'allarme lanciato dai medici degli ospedali genovesi. ''E' necessario informare tutti che la tossina che ha provocato determinati malesseri in chi si trovava sul lungomare nel levante genovese, si concentra anche nei mitili e nella piramide della catena alimentare, ovvero nei pesci predatori''. Lo ha spiegato il dottor Giacomo Zappa, della direzione sanitaria dell'ospedale genovese Galliera, da domenica impegnato con la sua equipe ad affrontare i casi di intossicazione da fitoplancton. ''E' vero - ha aggiunto Zappa - che l'area colpita dall'inflorescenza della Ostreopsis non è tradizionalmente dedicata alla coltura dei mitili o alla pesca, ma è necessario che si sappia che la tossina concentrata nelle cozze o nei pesci può provocare sintomi di tipo neurologico e possibili danni epatici, secondo l'esperienza verificata in altri paesi. Quindi è bene non consumare frutti di mare dei quali non si conosca la provenienza''. Anche l'assessore regionale alla pesca, Giancarlo Cassini, invita a mangiare solo mitili d'allevamento. ''In Liguria -spiega- esistono due importati impianti di allevamento di mitili, situati nel golfo della Spezia. Si tratta di impianti di alta qualità che sono sottoposti a costanti controlli''. Per quanto riguarda invece i pesci che possono venire in contatto con le alghe tossiche, l'assessore ricorda: ''I pesci si mangiano in genere sviscerati per cui è bene fare attenzione alla loro pulizia prima della cottura. Un consiglio è quello di affidarsi sempre, per lo svisceramento, alla pescheria dove si è fatto l'acquisto''. Nel frattempo il Dipartimento di Scienze della Salute dell??Università di Genova sta provvedendo a svolgere opportune indagini sui casi accertati per dare a tale fenomeno la sua precisa dimensione sanitaria, anche ai fini di definire le azioni da mettere in atto per una opportuna prevenzione. Anche la Regione si è già attivata, sia in termini ambientali, che sanitari, implementando i monitoraggi sulle acque costiere e dando corso alle opportune indagini epidemiologiche. (Davide Lentini)