Cronaca
Caso Pitelli : "Nessun elemento decisivo per disastro ambientale"
58 secondi di lettura
"Non ci sono elementi probatori significativi o comunque decisivi per la contestazione del reato di disastro ambientale". Queste le motivazioni che hanno chiuso la sentenza nell'ambito del maxi processo per disastro ambientale in seguito alla gestione delle discariche spezzine di Ruffino e Pitelli. "L'imponente attività d'indagine ha permesso di evidenziare numerose anomalie nella gestione delle aree adibite a discarica - scrive il giudice - e di accertare che nei siti interessati la gestione è stata effettuata in modo a dir poco irregolare, per alcuni versi illecito e comunque non rispondente a buona parte delle prescrizioni impartite". "La contestazione di tale ipotesi delittuosa - si legge nella motivazione - postulava necessariamente che formasse oggetto di accertamento il fatto che, quale conseguenza di dette condotte, tutti o alcuni degli elementi fondamentali dell'ecosistema fossero non solo inquinati o comunque pregiudicati nelle loro caratteristiche, ma che lo fossero al punto di determinare un rischio concreto e diffuso di danni alla vita e alla salute della popolazione interessata o, quanto meno, il pericolo concreto tale rischio venisse a determinarsi". E questi elementi, secondo il giudice "non sono stati dimostrati".
Ultime notizie
- Genoa, i club ribadiscono "Vogliamo un incontro con il presidente Sucu"
- Aggressione fallita in centro storico: accoltella il connazionale, ma il giubbotto di pelle salva la vittima
- Pedofilo arrestato a Genova: aveva migliaia di foto di bambini nel pc
-
Bonazzi: "Non accettiamo tentennamenti da parte del governo"
-
Apa: "Servirebbe un imprenditore italiano per rilanciare l'acciaio"
-
Bucci: "Vogliamo mettere sul tavolo soluzioni importanti per Cornigliano"
9° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 17 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
leggi tutti i commentiDemografia, in Liguria e in Italia tema di sola propaganda politica
“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi