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La Sampdoria sta scegliendo in queste ore il tecnico che la dovrà condurre ad una pronta risalita in serie A.

La candidatura di Delio Rossi resta forte ma, nelle ultime ore, sono salite le quotazioni di Stefano Pioli, allenatore del Chievo, contattato anche dalla Roma. Potrebbe essere lui, giovane, emergente, il profilo indicato per la Samp che verrà.

Ma intanto la dolorosa retrocessione non può essere dimenticata e oggi, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, l'affondo arriva da Giampaolo Pazzini.

L'attaccante, ceduto all'Inter nel mercato di gennaio, ha voluto dire la sua a proposito della vicenda che lo ha coinvolto: " Garrone dice che ho fatto di tutto per andarmene? La verità è che da un sacco di tempo dovevano rinnovarmi il contratto, ma un giorno c'era il sole, un giorno pioveva, un giorno tirava vento, e però il contratto non me l'hanno mai rinnovato. Poi a gennaio – continua l'attaccante nerazzurro - hanno dato mandato ad uno dei miei agenti di vendermi a giugno: dopo tre giorni è arrivata l'Inter, ovvero la squadra campione del mondo. Che però mi voleva subito, non a giugno. E sapete di tutti i membri della holding decisionale della Samp quanti hanno detto no alla mia cessione? Due. Ecco: che qualcuno abbia voluto far passare me per capro espiatorio di tutto quanto è successo non mi andava".
 

Poi la chiosa finale: “Vedere Angelo Palombo piangere così è stata una coltellata e quando penso che la Samp è retrocessa mi piange ancora il cuore. Soprattutto per i miei ex compagni e i tifosi: assolutamente fantastici, non meritavano la B”.