Ergastolo, in Corte d'assise d'appello, per Francesco Titta, 69 anni, imputato di avere ucciso per gelosia, a bastonate, Luigi Damonte, il presunto amante dell'ex moglie. L'uomo era stato condannato a 28 anni in primo grado. I giudici gli hanno riconosciuto l'aggravante dei futili motivi e della crudeltà. L'ergastolo era stato chiesto dal pg Ezio Castaldi, ma anche dal pm Pier Carlo Di Gennaro nel processo di primo grado. L'omicidio avvenne il 26 marzo 2008 ad Arenzano, nella riviera di ponente. Quella mattina Damonte fu trovato agonizzante in un fosso, non distante da casa sua. Secondo l'accusa Titta avrebbe organizzato l'aggressione perché riteneva che l'uomo avesse una relazione con l'ex moglie, un'albanese dalla quale si era separato qualche anno prima. Per tendergli l'agguato Titta avrebbe assoldato il romeno Lucian Tarara, di 36 anni (già condanato nei due gradi di giudizio a 16 anni e 8 mesi) al quale avrebbe promesso un lavoro e un alloggio. Damonte fu aggredito con il tronco di un abete natalizio mentre si recava al lavoro. A rappresentare la parte civile per i familiari della vittima l'avvocato Alessandro Cecon.
Cronaca
Uccise rivale per gelosia: ergastolo
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