"Era una cosa più grande di me e quindi nella mia dichiarazione spontanea alla polizia ho fatto quelle dichiarazioni". Puntualizzazioni di Giovanni Antonio Rasero al processo in Corte d'Assise a Genova per l'omicidio del piccolo Alessandro ucciso nel residence di Nervi nella notte tra il 15 e il 16 marzo scorsi. Rasero ha confermato di non aver visto la Mathas percuotere il piccolo Ale come invece dichiarato proprio nella prima deposizione in questura. E' toccato alla difesa di Rasero accusato di omicidio pluriaggravato, composta dagli avvocati Raimondo e Vernazza, interrogare l'imputato toccando i temi più svariati dalla vita familiare a quella lavorativa di Rasero fino ad arrivare ancora al rapporto con la Mathas alle notti trascorsi con il bimbo e all'uso della cocaina. Nella tragica notte Rasero ha puntualizzato di non avere morso il piedino di Alessandro (una delle prove che lo avrebbero “incastrato”), ma di stare cercando di dargli un bacino. Sul fatto che sul piede del piccolo ci sono le sue tracce ha aggiunto: "Katerina mi ha dato uno schiaffo e io sono caduto con la testa sul piede di Alessandro". Katerina Mathas, la madre del piccolo Alessandro, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. L’udienza è andata avanti con l’ascolto dell’interrogatorio della Mathas, reso durante le indagini preliminari.
Cronaca
Rasero in aula: "Era una cosa più grande di me". E la Mathas tace
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