Cronaca

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La Regione ha accolto la richiesta di cassa integrazione in deroga presentata questa mattina dai vertici del Teatro Carlo Felice di Genova per 4 mesi e per tutti i 300 lavoratori. Lo ha comunicato l’assessore regionale al lavoro Vesco al termine della riunione con il direttore generale del teatro, Renzo Fossati. La cassa decorrerà dai primi giorni di settembre fino al 31 dicembre di quest’anno, con possibilità di rinnovo ulteriore e sarà comunque subordinata all’incontro previsto domani tra i vertici del Carlo Felice e i sindacati. “E’ un impegno anche dal punto di vista economico rilevante – ha sottolineato l’assessore regionale al lavoro – perché equivale a 2 milioni di euro di cui 400mila a carico della Regione, attraverso il Fondo sociale europeo. Siamo fiduciosi di poter ricevere queste risorse dal Ministero, in quanto stiamo aspettando un ulteriore trasferimento di 10 milioni di euro e a questo proposito sollecitiamo ancora il Ministro Sacconi per poter onorare il nostro impegno con il Teatro Carlo Felice e le altre realtà che hanno fatto richiesta”. Dopo l’incontro di questa mattina in cui è stata richiesta ufficialmente la cassa integrazione in deroga è previsto un ulteriore passaggio tra i vertici del Teatro Carlo Felice e i sindacati, in vista della sottoscrizione dell’accordo ufficiale entro il mese di agosto da cui discenderà il decreto e la presa in carico dell’Inps. Nel corso dell’incontro il direttore generale Fossati ha ribadito l’impegno del consiglio di amministrazione di voler concludere al più presto la partita della cassa integrazione, nell’ambito però del rilancio complessivo del teatro. “Si tratta – ha detto Fossati – di un ponte verso una situazione migliore, in attesa della redazione di un business plan per la stagione del prossimo anno. La cassa integrazione ci serve per affrontare la situazione degli stipendi e nel frattempo cercheremo di organizzarci per riaprire il Teatro in occasione di eventi fattibili, come il Premio Paganini che verrà fatto”. “Il nostro obiettivo – ha continuato Fossati - è far sì che il 2011 e il 2012 siano per il Teatro un momento di grande rilancio e per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, dei lavoratori, dei sindacati e della città”. “In un momento di grave e perdurante crisi economica – ha detto Vesco – ci aspettiamo che il Ministero faccia la sua parte, in caso contrario può diventare un problema di tenuta sociale non solo per i lavoratori del Carlo Felice, ma per tutti i lavoratori di questa regione che hanno fatto richiesta di cassa integrazione in deroga circa 300 persone che si vanno ad aggiungere ai 300 lavoratori del Teatro dell’Opera”.