Cronaca

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E' sempre alta la tensione tra Marta Vincenzi, sindaco di Genova, e i vertici del Partito Democratico, anche dopo la riunione del direttivo provinciale di ieri sera. "Sono state fatte cose buone sino a oggi dall'amministrazione comunale genovese -spiega Graziano Mazzarello- ma è indubbio che ne sono state fatte anche alcune sbagliate. Anzi, ci sono stati troppi errori, frutto di un mancato coinvolgimento della base e del partito stesso. Marta -dice Mazzarello- deve imparare a confrontarsi di più". Ai vertici del Pd poi non sono piaciute le battute del primo cittadino sui presunti "faccendieri" e "quaquaraquà" che popolano il partito. Ma la Vincenzi rispedisce al mittente gli addebiti: "Prendere le distanze continuamente da quello che sta facendo un'amministrazione -ha detto oggi- indebolisce quell'amministrazione ma anche il partito". "Il problema vero -ha aggiunto- è che questa è una città impoverita, dove tutti i partiti non hanno il polso della trasformazione e dei grandi cambiamenti, si scontrano con resistenze da interpretare ma delle quali non bisogna avere paura". Parlando del Pd ha poi aggiunto: "Vedo un partito propenso a non portare avanti problemi su cui discutere, per paura di non gestire il consenso", e ha rimarcato lo scarso appoggio dato alla sua amministrazione ribadendo comunque la sua vicinanza ai cittadini. In ballo c'è anche la sua ricandidatura tra due anni: "Dovremo fare un percorso per risolvere i problemi e cercare di trovare un'unità d'intenti", ha spiegato Mazzarello, fiducioso che nel 2012 si possa ricandidare proprio la Vincenzi. Lei, da parte sua, nega di aver mai pensato, nel caso in cui il Pd non la riconfermasse, a candidarsi da sola: "Ho una storia all'interno dei partiti -dice a Primocanale- non penso a formare alcun movimento".