Politica
Regionali, il "caso Costa" agita il Pd
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Scuote il Partito Democratico il caso del vicepresidente uscente della Regione, Massimiliano Costa, dopo la sua dichiarazione: "Il segretario regionale del Pd Lorenzo Basso mi ha proposto di entrare nel listino del presidente". E la pronta smentita da parte di Bass: "Mai fatto il suo nome. Non spetta al segreteraio regionale la scelta in un partito che conta 16mila iscritti". Il 'caso Costa' emerge mentre nel Pd ligure cresce l'attesa per la definizione del 'listino' del candidato presidente alla Regione, che garantisce ai prescelti l'elezione sicura nel caso di vittoria di Claudio Burlando. Massimiliano Costa, che non è stato candidato nelle liste del Pd perché ha già alle spalle tre legislature e il regolamento del partito non lo consente, ha affermato oggi che Basso gli avrebbe fatto la proposta di entrare nel listino del presidente subito dopo la sua nomina, mentre erano a pranzo in un ristorante. "Lui nega? - dice Costa - Posso dire anche che me lo ha detto in un pranzo di lavoro all'Atelier". "Non c'é nessun veto da parte mia - ha invece detto stamani il segretario del Pd a margine della presentazione delle liste - così come non c'é nessuna proposta su Massimiliano Costa. La scelta è degli organismi dirigenti del partito, non solo mia". E sino a ora sono tre i nomi emersi per il listino: Lorena Rambaudi di Savona, Giancarlo Manti di Imperia e Franco Bonanini della Spezia.
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