Cronaca

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Continua a proclamarsi innocente Marco Francesco Virgilli, il tabaccaio di 34 anni, indiziato di essere l'autore dell'omicidio di Francesca Bova, la mamma di 29 anni di Borghetto Santo Spirito, trovata cadavere venerdì pomeriggio nella cantina dello stabile dove viveva. L'uomo ha passato la seconda notte in carcere e nega di essere lui l'assassino della ragazza. Ma nel corso degli ultimi interrogatori sarebbe caduto più volte in contraddizione. Contro di lui ci sarebbero, inoltre, una serie di indizi ai quali non è stato in grado di dare una spiegazione, come le numerose telefonate con la vittima, registrate dai tabulati anche dopo che Francesca aveva lasciato per l'ultima volta la sua abitazione, senza più farvi ritorno,dicendo ai famigliari che avrebbe incontrato un amico. Ieri pomeriggio l'avvocato di Virgilli, Luca Siccardi, lo ha incontrato in carcere, mentre per domani è attesa la convalida del fermo davanti al gip Donatella Aschero. Sempre domani sarà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, per accertare con precisione le cause del decesso e capire con quale arma Francesca sia stata colpita al capo. L'oggetto contundente utilizzato per fracassarle il cranio, infatti, non è stato ancora trovato. Massimo riserbo viene mantenuto sul possibile movente del delitto. Non è escluso che all'origine dell'omicidio ci possa essere stato un litigio finito male per questioni legate ai videopoker della tabaccheria di Virgilli, a cui Francesca Bova era solita giocare. Gli inquirenti si limitano a dire di aver raccolto nel corso delle indagini, oltre che sul luogo del delitto, una serie di elementi ritenuti determinanti per sostenere la tesi accusatoria nei confronti del tabaccaio. Virgilli, molto conosciuto a Borghetto, viene descritto da tutti come una persona tranquilla. Sposato, padre di due figli, si è trasferito in riviera cinque anni fa da Milano, dove è nato; dopo aver lavorato per la Snam, ha deciso di aprire un'attività in proprio.