Cronaca

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Sono giornate cruciali per la movida genovese. Giovedì scorso la giunta di palazzo Tursi avrebbe dovuto affrontare il problema ma un’indisposizione dell’assessore competente Scidone ha fatto slittare la discussione. Poi c’è stata la manifestazione di venerdì sera nella quale un centinaio di giovani hanno protestato contro l’ordinanza con cui il Comune ha sospeso le deroghe che consentivano ad una ventina di locali del cuore antico della città di restare aperti fino all’alba. Oggi sull’argomento è intervienuto anche il sindaco. "Il nostro centro storico - dice Marta Vincenzi - è diverso da quello di molte altre città: una struttura medievale dove il rumore rimbomba a volte in maniera insopportabile. E allora, se vogliamo che ci vivano famiglie normali, con bambini e anziani, le regole devono essere accolte come un segnale di evoluzione. Alcune concentrazioni di locali che stanno aperti tutta la notte vanno evitate. Penso che i locali possano restare aperti anche fino alle 6 del mattino ma in un'altra zona della città. Genova, ad esempio, ha il mare e sarebbe straordinario se la movida si trasferisse in riva al mare. Dunque bisogna lavorare con i Civ e gli operatori economici per creare questi presupposti. Non esiste un centro storico che possa vivere se non inserendo regole ad hoc in modo che ci abita possa tranquillamente dormire la notte"