Cronaca
Fatto lieve, giudice di pace "grazia" clandestino
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Non doversi procedere per la particolare tenuità del fatto: così un giudice di pace di Recco ha definito il procedimento nei confronti di un clandestino. Il giudice ha motivato il non doversi procedere poichè l'imputato era "incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia e svolgeva un'attività lecita, seppure in forma irregolare, così che non appariva giustificata l'azione penale nei suoi confronti". La sentenza è stata emessa dal giudice Massimo Fonticelli, esperto avvocato penalista ligure, che ha così 'graziato' un cinquantunenne di origine albanese trovato nel golfo del Tigullio in violazione del reato di clandestinità. Per l'imputato il pubblico ministero aveva chiesto una condanna al pagamento di cinquemila euro di ammenda.
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