Cronaca

1 minuto e 23 secondi di lettura
Verrà convalidato questa mattina l'arresto di Walid Hamami, il tunisino di 25 anni accusato dell'omicidio di Lisa Molino, la ragazza di 21 anni trovata sgozzata nell'appartamento di Molassana, nella periferia di Genova, la notte di Pasqua. Il pubblico ministero Francesco Pinto lo andrà a sentire al all'ospedale San Martino, dove l'uomo è ancora ricoverato: ne avrà per una settimana, ha tre profonde ferite al collo. Le ferite, secondo l'avvocato difensore di Hamami, Efrem Raineri, sarebbero compatibili con il racconto del tunisino: a colpire per prima sarebbe stata la moglie e lui avrebbe reagito all'aggressione. Secondo la versione di Hamami, Lisa gli avrebbe chiesto dei soldi, anche se già ne aveva. Il giovane avrebbe rifiutato per paura che quei soldi servissero per comprare droga. Secondo quanto ha raccontato, Lisa era solita fumare eroina. Dopo il rifiuto, la ragazza si sarebbe scagliata contro il marito e avrebbe cercato di colpirlo, urlandogli "Ti faccio vedere io, tunisino di merda". Intanto ieri pomeriggio il medico legale Marco Salvi ha effettuato l'autopsia per chiarire quante siano state le coltellate mortali: nove quelle rilevate, tutte letali. E questo dimostrerebbe che Lisa ha cercato di difendersi , smentendo il racconto dell'uomo. Inoltre il medico legale non ha rilevato tracce di tossicodipendenza,anche se non c'è ancora l'esito dei test tossicologici. Per questo la donna riportava anche ferite più lievi sulle braccia e sul torace. Il padre della vittima racconta inoltre che la figlie era perseguitata da mesi dal tunisino, tant'è che Lisa aveva dormiva qualche notte da lui andando di tanto in tanto a recuperare alcuni vestiti nell'appartamento in via De Vincenzi, intenzionata a lasciare definitivamente il marito.