Cronaca

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Demolizione dello stabile di via Balleydier dove sabato è stato ritrovato il cadavere di un neonato, o in alternativa chiusura e messa in sicurezza dell'edificio di proprietà comunale e posto in vendita; sgombero dell'insediamento abusivo sulle sponde del Polcevera e avvio del dialogo con il Consolato della Romania per eventuali operazioni di rimpatrio. Sono queste le iniziative annunciate dal Comune di Genova per far fronte al problema dei nomadi. La questione è stata affrontata dall'assessore Massimiliano Morettini, che ha risposto a un'interrogazione presentata da più gruppi consiliari. Morettini, dopo aver annunciato che non saranno realizzati nuovi campi nomadi, né al Lagaccio né in altre zone della città, ha manifestato l'intenzione di inquadrare l'intero problema in un "patto di responsabilità civile. Siamo di fronte a vicende di povertà e disperazione, sproporzionate rispetto agli strumenti ordinari - ha sottolineato - dobbiamo sentirci tutti responsabili, evitando campagne che favoriscono l'intolleranza, e fare uno sforzo comune per costruire un patto di responsabilità civile che coinvolga tutti gli attori in campo". L'attenzione dovrà quindi concentrarsi sullo stabile di via Balleydier, posto in vendita dal Comune e già più volte sgomberato: "Sono in corso verifiche per capire se si possa attuare una procedura d'urgenza per l'abbattimento del palazzo o in subordine per la chiusura e la messa in sicurezza". Nel frattempo questa settimana saranno messe a punto le operazioni per lo sgombero del campo abusivo dell'argine Polcevera che sarà attuato probabilmente nei primi giorni di marzo e che interesserà circa cento persone, tra cui donne e bambini.