Cronaca

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E' finita con un trionfo per Daniel Oren, la prima di 'Manon Lescaut' ieri sera al Teatro Carlo Felice di Genova. Un finale imprevedibile solo qualche giorno fa per l'opera di Puccini, allestita in uno stato di emergenza, fra scioperi annunciati (e poi ritirati) in un clima gelido non solo per le tensioni interne al Teatro, ma anche per gli spifferi in buca che hanno bloccato più prove costringendo alla resa il direttore designato Riccardo Frizza. Daniel Oren, chiamato all'ultimo minuto a rimediare alla situazione, potendo contare su un rapporto privilegiato con l'orchestra genovese ha portato al termine uno spettacolo non entusiasmante ma decoroso. Ci ha messo, per sua stessa ammissione, il cuore, ha saltato sul podio più del solito, ha estremizzato dinamiche e passioni per dare un Puccini, fin troppo vigoroso e sonoro. Ha messo in evidenza i lati più sanguigni dell'artista toscano non sempre riuscendo a evidenziare le raffinatezze armoniche e timbriche. E in talune parti si è avvertita qualche sfasatura fra buca e palcoscenico. Ma in queste condizioni era difficile ottenere di più. Il cast ha lavorato in estrema difficoltà e va lodato, insieme a orchestra e coro. Teatro affollato ma senza il tutto esaurito. In platea, accanto alla sindaco Marta Vincenzi e ad altre personalità del mondo politico, anche la neodirettrice artistica del Teatro Cristina Ferrari. Da notare che il sipario si è improvvisamente rotto e si è dovuto ricorrere al sipario tagliafuoco per le chiusure degli atti. Alla fine applausi per tutti e Oren ha voluto sul palcoscenico accanto ai cantanti l'intera orchestra.